Cecilia Sala, governo nervoso con il tribunale di Milano, il primo obiettivo: ottenere l'espulsione prima che Trump si insedi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Palazzo Chigi ha valutato inopportune le notizie filtrate su Abedini, l'ingegnere che l'Iran vorrebbe far liberare. L'ipotesi di coinvolgere Erdogan nella mediazione Giorgia Meloni ha convocato il vertice di oggi pomeriggio sul caso Cecilia Sala con un primo obiettivo, che potrebbe apparire scontato ma scontato non è: chiarire a tutti che liberare la giornalista è una priorità assoluta e che – o almeno questo è l’impegno – per farlo potranno essere anche incrinati rapporti internazionali, se necessario, o forzato il bon ton dei rapporti istituzionali. (Open)
Ne parlano anche altri giornali
Mentre il destino di Cecilia Sala appare sempre più legato a quello di Mohammad Abedini, l'ingegnere iraniano arrestato a Malpensa, in Italia si escogita la strategia che possa portare alla liberazione della giornalista arrestata in Iran. (Tiscali Notizie)
In condizioni umanamente dignitose però. Per Giorgia Meloni il mandato è chiaro: bisogna liberare Cecilia Sala il prima possibile dal carcere di Evin. (ilgazzettino.it)
Il caso di Cecilia Sala, la giornalista detenuta in Iran, continua a far discutere e far salire la tensione diplomatica tra Roma e Teheran. Una vicenda che si intreccia a quella di Mohammed Adebini Najafabadi, l’ingegnere iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. (LAPRESSE)
CASO CECILIA SALA, LA FAMIGLIA DELLA GIORNALISTA CHIEDE IL SILENZIO STAMPA. La liberazione di Cecilia Sala, la giornalista arrestata in Iran passa attraverso la liberazione di Mohammed Abedini, fermato all’aeroporto di Malpensa, a Milano, il 16 dicembre, su mandato americano per il suo appoggio ai Pasdaran e per il traffico di tecnologia legata alle armi. (Il Fatto Quotidiano)
Solo pochi minuti per dare forza e speranza a una figlia che chissà quando potrà chiamare ancora. «Quale pacco?». (Corriere della Sera)
I La parola chiave è «reciprocamente». Oggi succederà la stessa cosa a Teheran, cioè l’ambasciatrice Paola Amadei sarà ricevuta al ministero degli esteri. (il manifesto)