Ddl concorrenza, redditometro, flat tax: le decisioni del governo in Cdm

Ddl concorrenza, redditometro, flat tax: le decisioni del governo in Cdm
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Per saperne di più:
il Giornale INTERNO

Il Consiglio dei Ministri dà ufficialmente il via libera al ddl Concorrenza che contiene anche il tema delle concessioni autostradali. Quello approvato oggi è il quarto disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza, dopo quelli del 2017, 2022 e dello scorso anno. I quattro pilastri del ddl, spiega una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono " più servizi per i cittadini, più decoro per le città, più risorse per i Comuni e più sviluppo per l'Italia ". (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

Dalla proroga dei dehors alle sanzioni per contrastare il fenomeno dell'abusivismo nel settore dei taxi ed Ncc, dalla portabilità delle scatole nere ai benefici fiscali per le start up innovative. Sono alcuni degli ambiti di intervento del disegno di legge annuale sulla concorrenza approvato dal consiglio dei ministri. (L'HuffPost)

Il provvedimento – spiega il Mimit in una nota – contiene importanti misure in materia di dehors, portabilità delle scatole nere ai fini assicurativi, trasporto pubblico non di linea, rilevazione dei prezzi, shrinkflation e startup innovative, oltre a ulteriori rilevanti misure di competenza di altri dicasteri. (LA STAMPA Finanza)

Bisognerà però ancora attendere per capire se sarà quella definitiva, perché le norme inserite nel disegno di legge sulla concorrenza approvato ieri dal consiglio dei ministri, adesso dovranno passare all’esame del Parlamento. (ilmessaggero.it)

Ddl Concorrenza, via libera del Cdm: le misure approvate

"Via libera del Consiglio dei Ministri al ddl Concorrenza che contiene anche il tema delle concessioni autostradali. Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari - anche internazionali - ma allo Stato. (Liberoquotidiano.it)

Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari - anche internazionali - ma allo Stato. Una parte dei contributi entrerà nelle casse dello Stato (MIT)

«L’obiettivo», ha spiegato il ministro Matteo Salvini, «è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi». Per la prima volta, ha fatto sapere in una nota il ministero dei Trasporti – una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse dei grandi gruppi di concessionari ma andrà nelle casse dello Stato. (Open)