F1. Proteste in Serbia: perché la bandiera della Ferrari è diventata un simbolo?
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Sono all’incirca quattro mesi che ogni sabato gli studenti serbi scendono in piazza per protestare contro il regime di Aleksandar Vučić; la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i gravi incidenti avvenuti alla stazione di Novi Sad, che hanno portato alla morte di 16 studenti. Il 15 marzo scorso quasi mezzo milione di persone hanno riempito le strade di Belgrado; una così ampia partecipazione alle proteste non si vedeva dalla fine degli anni ’90 contro Slobodan Milošević (Automoto.it)
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Sono circa le 7 di sera, da ore una marea umana ha invaso pacificamente le strade di Belgrado per protestare contro il premier Milos Vučević e l'intero governo. (Today.it)
Bruxelles – Travolto dalla rabbia dei cittadini in patria, l’autoritario presidente serbo Aleksandar Vučić trova sollievo a Bruxelles, dove i leader Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa hanno pensato che fosse il momento opportuno per ospitarlo per una cena che lo stesso Vučić ha definito “cordiale, concreta, aperta, responsabile e seria”. (EuNews)
A Belgrado il 15 marzo scorso c’è stata la più grande protesta della storia serba, con centinaia di migliaia di studenti e cittadini nella capitale per una contestazione non violenta, nonostante provocazioni e abusi della polizia. (L'Eco di Bergamo)
Il 15 marzo scorso a Belgrado quando centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro il governo serbo e il presidente Aleksandar Vučić, non è stato il “dan D” ovvero il giorno della svolta dopo il quale nulla sarà più lo stesso in Serbia (Valigia Blu)
Contro il sistema di potere incarnato dal presidente Vučić scendono in piazza senza tralasciare le iniziative culturali. Tra una manifestazione e l’altra hanno organizzato un festival del cinema alternativo allo storico FEST belgradese: “Abbiamo vissuto per molto tempo con la sensazione che i luoghi che avrebbero dovuto appartenerci non fossero più nostri. (Sky Tg24 )
Politica Il governo serbo è accusato di aver usato un “cannone sonoro”, un’arma illegale, contro i manifestanti di Belgrado (Rivista Studio)