“Museo usato per iniziative di partito”. Caos alla Galleria Nazionale di Roma

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È stata la presentazione dell’ultimo libro di Italo Bocchino la miccia che, dopo mesi di tensioni, ha fatto scoppiare il caos alla Galleria d’arte moderna di Roma. Dopo l’appello dei professionisti contro la rinuncia al Fondo Lonzi e le proteste dei lavoratori che chiedevano di annullare lo stesso incontro con Bocchino – segnalati dalla neodirettrice Renata Cristina Mazzantini al Ministero della Cultura – ora tre membri del Comitato Scientifico si sono dimessi per protestare contro l’uso della sede usata “per una manifestazione partitica”. (Artribune)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ospite di molte trasmissioni, anche di di sinistra, come Piazzapulita e Di Martedì, abbiamo incontrato Italo Bocchino a L’Italia dei conservatori a Roma sabato 5 ottobre, all’interno dell’Hotel Quirinale. (MOW)

La presentazione del libro di Italo Bocchino alla Galleria d’arte moderna continua a far danni. Dopo le proteste dei lavoratori che chiedevano di annullare l’incontro, segnalati per questo dalla direttrice del Museo al ministero della Cultura, gli scossoni non sono ancora finiti. (Repubblica Roma)

Che cosa sta accadendo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dove i sindacati si sono spinti a denunciare addirittura un clima repressivo per i lavoratori? Tutto comincia pochi giorni fa, quando la Fp Cgil di Roma e del Lazio pubblica una nota per esprimere la propria contrarietà all’evento che si sarebbe tenuto il 3 ottobre: la presentazione del libro Perché l’Italia è di destra. (Finestre sull'Arte)

Galleria nazionale, vietato il dissenso dei dipendenti

Cinghia di trasmissione tra Fratelli d’Italia e i movimenti di estrema destra come CasaPound, una carriera politica iniziata nell’Msi e proseguita in Regione Lazio e in parlamento con Alleanza nazionale e il Popolo delle libertà, Gramazio dà del “deficiente” e manda a quel paese la persona che ha provato a prendere la parola alla fine dell’iniziativa. (Repubblica Roma)

ROMA – Tre membri del Comitato Scientifico della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (GNAM) hanno rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro le recenti politiche culturali della Galleria. (Arte Magazine)

Mentre il caos della mostra futurista ancora impazza (l’inchiesta del Giornale dell’arte, nella sua ultima puntata, rivela anche che l’esposizione era stata scippata al Maxxi dall’ex ministro Sangiuliano, decretandone il fallimento e aprendo un imbarazzante caso diplomatico con l’Olanda, tra i curatori attraverso il Kröller Müller Museum), la Galleria nazionale torna al centro della cronaca politica in merito a un tentativo di soffocamento della libertà di espressione dei suoi dipendenti. (il manifesto)