Azionario statunitense un 2024 tra dati macro e politica
Articolo Precedente
Articolo Successivo
A poco più di una settimana dalla fine del 2024, lo S&P500 veleggia attorno ai 6mila punti e con un rendimento da gennaio scorso di oltre 20 punti percentuali. Il Nasdaq, nello stesso periodo, ha portato a casa un guadagno di superiore ai 30 punti percentuali. Sono numeri importanti che raccontano di un anno decisamente favorevole per l’azionario statunitense e che però si va chiudendo con qualche grattacapo. (Ekonomia.it)
Su altri media
L'eccezionalismo economico degli Stati Uniti è destinato a persistere, ma poiché i Repubblicani guardano alle elezioni di metà mandato, rischiare un altro shock inflazionistico non sarebbe saggio. I nostri temi chiave per il 2025 includono anche l'impatto dell'innovazione tecnologica e le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sovrano". (QuiFinanza)
La crescita dell’offerta di moneta e il miglioramento delle condizioni di credito nell'Eurozona, malgrado la riduzione del bilancio della BCE, potrebbero favorire il ritorno di pressioni inflazionistiche. (LA STAMPA Finanza)
Quest’anno le azioni statunitensi hanno nuovamente sovraperformato il resto del mondo, con un rialzo di oltre il 25%, alimentato dagli elevati guadagni realizzati dai titoli che beneficiano del boom dell’intelligenza artificiale e della prospettiva di una riduzione dei tassi di interesse. (Morningstar)
Investimenti 2025, cosa aspettarsi dai mercati di Manuela Brambati 20 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Gli analisti di Anima SGR hanno fornito alcuni spunti di investimento per il 2025 sulle principali asset class finanziarie. Inoltre, le prospettive per i mercati azionari globali nel 2025 restano positive, mentre con riferimento ai mercati valutari gli esperti ritengono che il contesto macroeconomico globale di lieve rallentamento della crescita dovrebbe continuare a supportare il dollaro. (SoldiOnline.it)
La crescita dell’offerta di moneta e il miglioramento delle condizioni di credito nell'Eurozona, malgrado la riduzione del bilancio della BCE, potrebbero favorire il ritorno di pressioni inflazionistiche. (ilmessaggero.it)