Roger Waters: «Che notizia meravigliosa la liberazione di Assange»
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«Che notizia meravigliosa». Roger Waters ha commentato così la scarcerazione di Julian Assange. Dopo una sentenza del tribunale federale degli Stati Uniti e dopo aver scontato cinque anni di reclusione nel Regno Unito, il fondatore di WikiLeaks è stato liberato. La scarcerazione è arrivata dopo un accordo raggiunto ieri col Dipartimento di Giustizia americano che prevede che Assange si dichiari colpevole di aver ottenuto e diffuso in modo illegale documenti sensibili per la sicurezza nazionale statunitense, che è solo uno dei reati di cui era accusato. (Rolling Stone Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ecco quali sono oggi i principali ostacoli alla libertà di stampa e le ombre di questa vicenda (Agenda Digitale)
Dopo l'annuncio di accordo e la sentenza di liberazione, l'addio a Londra dove ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh dopo aver trascorso lì 1901 giorni di reclusione in totale, l'aereo con a bordo Julian Assange è decollato dall’aeroporto di Stansted alla volta dell'Australia. (Secolo d'Italia)
"Colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale". (Sky Tg24 )
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Nel giorno del suo patteggiamento con la giustizia americana è utile dissipare il gigantesco equivoco su questo personaggio. Il mito di Assange, l’adorazione di WikiLeaks, fanno parte di una gigantesca impostura che ha obnubilato l’Occidente in una fase recente e cruciale della nostra storia. (Corriere della Sera)
La prima conferenza stampa dopo la sua liberazione nella nativa Australia, dove ha finalmente rimesso piede dopo un quasi quindicennio, si è tenuta senza di lui. Ancora sotto lo choc esistenziale di una libertà riconquistata dopo quattordici anni kafkiani, il giornalista-hacker che forse più di ogni altro ha smascherato la doppia morale dei “nostri valori” – gli stessi nel nome dei quali si bombarda/invade/cambiano regimi/insediano fantocci – parlerà più avanti, «quando vorrà lui», perché «ha bisogno di riprendersi», come ha detto ai fotografi e sostenitori assiepatile davanti la moglie avvocata Stella ieri a Canberra. (il manifesto)