Caso Pandoro, accordo tra Chiara Ferragni e Codacons. Donerà 200mila euro alle vittime di violenza
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Un accordo natalizio tra Chiara Ferragni e il Codacons rappresenta la potenziale svolta nell’inchiesta sul caso del “pandoro-gate”, vicenda per la quale l’imprenditrice è indagata per truffa aggravata dalla procura di Milano: è accusata di aver ingannato i consumatori avendo collegato la vendita del tipico dolce griffato dall’influencer ad attività di beneficenza. Gli avvocati di Ferragni da una … (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Dettagli dell’Accordo In base all’intesa, Chiara Ferragni si è impegnata a versare un risarcimento economico ai consumatori che avevano acquistato il famoso pandoro “Pink Christmas”. (SofiaOggi.com)
Chiara Ferragni ha raggiunto un accordo con il Codacons per quanto riguarda il pandoro-gate, lo scandalo legato alla beneficenza dei pandori Balocco che fu un duro colpo alla reputazione dell'influencer. (ilmattino.it)
Arriva a sorpresa una svolta nel Pandoro-Gate: Chiara Ferragni ha raggiunto un accordo con il Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. (Libero Magazine)
Lo scorso dicembre era emersa un'operazione benefica poco chiara che, a seguito delle indagini, della querela dell'associazione dei consumatori, e della multa comminata dall'Agcm aveva portato la procura a iscrivere Ferragni nel registro degli indagati con l'accusa di truffa aggravata. (il Giornale)
Anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato si è mossa, chiedendo al Nucleo speciale antitrust della Guardia di Finanza se la transizione risarcitoria è stata chiusa o meno e a quale cifra. (La Gazzetta dello Sport)
Chiara Ferragni devolverà in beneficenza 200’000 euro a favore di un ente dedicato al supporto delle donne vittime di violenza, oltre a versare una somma per risarcire i consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi in seguito alla ben nota vicenda del pandoro “Pink Christmas”, che aveva fatto finire la 37enne sul registro degli indagati con l’accusa di truffa. (RSI Radiotelevisione svizzera)