Il miraggio europeo della corsa al riarmo

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il manifesto ESTERI

Secondo quanto riferisce il Financial Times l’Unione europea si appresterebbe a dirottare parte dei fondi di coesione (gli stanziamenti previsti per ridurre gli squilibri tra le regioni della Ue) verso investimenti di natura militare, seppure non in forma diretta come l’acquisto di armi e munizioni. I fondi, ad oggi spesi in minima parte, verrebbero destinati ad infrastrutture necessarie (ponti, strade, ferrovie) alla mobilità delle forze armate e all’incentivazione dell’industria bellica. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Prova a rispondere a queste domande “La difesa dell’Europa”, il libro di Antonio Missiroli che sarà presentato giovedì 14 novembre, alle 17, in Galleria Europa (piazza 17). (Comune di Modena)

Mentre a Strasburgo l’estone Kaja Kallas, candidata alla carica di Alta rappresentante per la politica estera e la difesa, ha ripetuto che la Ue deve sostenere l’Ucraina «fino a quando sarà necessario». (il manifesto)

In un momento cruciale per la sicurezza, l'Unione europea si prepara a tracciare un nuovo corso con il documento "Safer Together: Strengthening Europe’s Civilian and Military Preparedness and Readiness". (il Giornale)

L’Ue cambia strada: i fondi coesione dirottati sulla difesa

Dirottare alla Difesa i Fondi per le aree povere dell’Unione, un terzo del budget europeo. La Commissione von der Leyen punta tutto sugli armamenti, ancor di più dopo il ritorno di Trump. Incaricato per la Coesione è l’italiano Fitto, ieri sotto esame. (il manifesto)

– Uno studio del International Institute for Security Studies (IISS) è stato presentato alla conferenza sulla difesa del Prague Defense Summit che inizia oggi e terminerà domenica. Milano, 8 nov. (Agenzia askanews)

Bruxelles – Dopo i grandi proclami pubblici sulla necessità di costruire un’industria della difesa europea, la Commissione ha approvato il finanziamento di cinque progetti transfrontalieri per appalti congiunti volti all’acquisto di armi e mezzi militari che coinvolgeranno una ventina di Stati membri. (EuNews)