Difesa, la Commissione Ue approva i primi finanziamenti per gli acquisti comuni
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Sessanta milioni a ciascuno dei cinque progetti transnazionali per comprare congiuntamente sistemi di difesa aerea, mezzi blindati e munizioni, anche per l’Ucraina. L'Italia nella cordata per acquistare pezzi per artiglieria da 155mm La Commissione europea approva i primi finanziamenti per gli acquisti di difesa comune. Lo annuncia un portavoce, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Si tratta di cinque progetti transfrontalieri a sostegno di “acquisti di difesa più coordinati ed efficienti” tra gli Stati membri dell'Ue. (Adnkronos)
Ne parlano anche altri media
Il manifesto del 13 novembre 2024 (il manifesto)
– Uno studio del International Institute for Security Studies (IISS) è stato presentato alla conferenza sulla difesa del Prague Defense Summit che inizia oggi e terminerà domenica. Lo scopo del vertice è quello di stimolare un ampio dibattito pubblico sullo sviluppo delle capacità di difesa europee e transatlantiche e di aprire la strada a misure concrete che portino all’attuazione di obiettivi politici, in particolare nel campo dell’innovazione e degli appalti nel settore della difesa. (Agenzia askanews)
Lo spettro di una politica isolazionista del Trump 2.0 preoccupa molti leader europei. (Sky Tg24 )
Composto da nove capitoli colmi di contenuti strategici, questo report sottolinea l'urgenza di unire le forze civili e militari per affrontare le sfide del presente e del futuro. In un momento cruciale per la sicurezza, l'Unione europea si prepara a tracciare un nuovo corso con il documento "Safer Together: Strengthening Europe’s Civilian and Military Preparedness and Readiness". (il Giornale)
La Commissione europea intende reindirizzare circa 400 miliardi di euro dal bilancio dell’UE, inizialmente destinato a ridurre le disuguaglianze economiche tra i paesi membri, al fine di spenderlo per rafforzare il complesso militare-industriale degli Stati e fornire aiuti militari all’Ucraina. (ByoBlu)
I fondi, ad oggi spesi in minima parte, verrebbero destinati ad infrastrutture necessarie (ponti, strade, ferrovie) alla mobilità delle forze armate e all’incentivazione dell’industria bellica. (il manifesto)