Trapani, torture e botte in carcere: arrestati undici agenti penitenziari
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Denudati, legati, derisi. Tra sputi, calci, pugni, docce di urina, manganellate. Il reparto delle torture, era la palazzina blu del carcere Pietro Cerulli di Trapani, dove complice l’isolamento e, come da regolamento, la mancanza di telecamere, i detenuti, per lo più con semi infermità mentale sono stati vittime di violenze, abusi, offese. Almeno 14 i casi accertati. Undici gli agenti della polizia penitenziaria arrestati, in un blitz della Procura (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
». È un esercizio davvero doloroso, quello di ascoltare la ricostruzione del procuratore di Trapani Gabriele Paci, coordinatore dell’inchiesta nata nel 2021 e che ieri ha portato all’emissione di 25 misure cautelari e interdittive a carico di altrettanti agenti penitenziari del carcere Pietro Cerulli. (Avvenire)
Se dovessero essere confermate le accuse, se dovesse corrispondere al vero quello che emerge dall’inchiesta del procuratore di Trapani, Gabriele Paci, allora potremmo trovarci di fronte a un caso eclatante e vergognoso in cui detenuti vengono puniti, umiliati e addirittura torturati da uomini di legge. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Da schernire, umiliare, prendere a botte. Antonio è affetto da problemi psichici e di comportamento e in carcere avrebbe dovuto essere seguito con particolare attenzione e cura. (La Stampa)
/11/2024 06:00:00 “Appena succede qualcosa, saliamo nel reparto... li sminchiamo”. E se i dottori parlano. “Sminchiamo anche loro”. I poliziotti si organizzavano in “squadrette” per picchiare i detenuti. (Tp24)
La gestione dei detenuti? «Sarebbe il caso di creare una squadretta di sei persone che appena succede qualcosa è a disposizione». Sono soltanto alcuni dei dialoghi finiti nell’inchiesta sugli agenti penitenziari del carcere Pietro Cerulli di Trapani (MeridioNews - Edizione Sicilia)
“A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile”. (Il Fatto Quotidiano)