Gli infermieri lottano con stipendi da 1.500 euro al mese e contratti precari

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AltoVicentinOnline SALUTE

Gli infermieri lottano con stipendi da 1.500 euro al mese e contratti precari Gli infermieri lottano con stipendi da 1.500 euro al mese e contratti precari «Formiamo infermieri di talento, li mettiamo a gestire ruoli chiave in una sanità territoriale che boccheggia sempre di più per carenza di personale, e poi accade li salutiamo con un contratto precario. Intanto, il Regno Unito li accoglie con stipendi che da noi restano un miraggio, un’utopia. (AltoVicentinOnline)

Ne parlano anche altri media

Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato diverse sfide nel settore della sanità, ma una delle più preoccupanti è la grave carenza di infermieri. Questo scenario si presenta in un contesto demografico in rapido cambiamento, dove la popolazione anziana è destinata a crescere in modo esponenziale. (AssoCareNews.it)

Dopo la manifestazione del 27 marzo, una delegazione del Sindacato Nursing Up ha incontrato il Direttore Generale del Welfare della Regione, il Dott. Melazzini, per discutere le difficoltà che il settore sta affrontando e le possibili soluzioni. (AssoCareNews.it)

“Le proiezioni attuali – prosegue – dicono che nel giro di cinque anni potrebbero mancare tra i 60mila e i 100mila infermieri. (Nurse Times)

E’ proprio ciò che ha fatto Antonio Torella, un infermiere di 41 anni che è tornato a Bologna dopo aver lavorato per diversi anni in Inghilterra; sebbene abbia avuto altre opportunità di lavorare all'estero, ha scelto di tornare in Italia per rimanere vicino alla famiglia e ai suoi figli. (rtl.it)

Ma rispetto all'Europa abbiamo un numero molto basso, inferiore alla media, degli infermieri. “Abbiamo bisogno di mettere forze nuove nel servizio sanitario nazionale soprattutto per quanto riguarda gli infermieri. (Tiscali Notizie)

Dalla pesca alle lavorazioni, fino alla distribuzione, garantisce il sostentamento a milioni di famiglie. Ma proprio da uno dei poli strategici per la produzione mondiale di salmone arriva un segnale d’allarme che deve far riflettere l’intero comparto: nella regione di Magellano, in Cile, la brusca frenata della produzione ha cancellato 1.500 posti di lavoro nei soli stabilimenti di trasformazione. (PesceInRete)