Antonio Strangio, la sua scomparsa è un mistero: trovate ossa umane nel fuoristrada incendiato
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Assume sempre più i contorni del giallo la scomparsa dell'allevatore Antonio Strangio, di 42 anni, di San Luca in Calabria, di cui non si hanno notizie da una settimana. E si fa sempre più concreta l'ipotesi che i resti umani trovati sul fuoristrada distrutto da un incendio trovato lunedì scorso in una zona di campagna, tra San Luca e Bovalino, di proprietà proprio di Strangio, appartengano a lui. Per averne certezza occorrerà, comunque, attendere l'esito del Dna, affidato ai carabinieri del Ris di Messina e disposto dalla Procura della Repubblica di Locri, che coordina al momento le indagini condotte dai carabinieri in attesa di un'eventuale trasmissione del fascicolo d'inchiesta alla Dda di Reggio Calabria. (corriereadriatico.it)
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Ma poi a San Luca, nella Locride, è spuntato un manifesto, quasi funebre, con scritto che “le famiglie Strangio e Scalia ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite”. A farlo affiggere sono stati i familiari di Antonio Strangio, sparito da almeno 5 … (Il Fatto Quotidiano)
Un uomo scomparso, un'auto carbonizzata con resti umani e lo strano manifesto della famiglia. Un rompicapo per i carabinieri che indagano da giorni sulla misteriosa sparizione di Antonio Strangio, 42 anni, padre di 4 figli, allevatore nonché figlio di Giuseppe, uno dei rapitori di Cesare Casella, il 19enne in mano all'anonima sequestri più di due anni, tra il 1988 e il 1990. (il Giornale)
Dentro, i carabinieri hanno rinvenuto i resti di una pecora. La sua auto, un Suv, è stata trovata bruciata alla foce del torrente Bonamico, che attraversa l’abitato di San Luca. (Corriere della Sera)
Si fa sempre più concreta l'ipotesi che i resti umani trovati sul fuoristrada distrutto da un incendio trovato lunedì scorso in una zona di campagna, tra San Luca e Bovalino, siano dell'allevatore Antonio Strangio di 42 anni. (La Stampa)
È chiaro che saranno gli accertamenti tecnici e, soprattutto, gli esami del Dna da parte dei carabinieri del Ris (già intervenuti per i prelievi) sui pochi e carbonizzati resti rinvenuti all’interno del fuoristrada, anch’esso totalmente distrutto da un gigantesco rogo, a stabilire la natura, umana (dato questo molto probabile, ma non ancora scontato) o animale dei frammenti ossei repertati. (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)
Mentre si resta in attesa dell’esame del Dna sui piccoli resti carbonizzati di frammenti ossei (con molto probabilità di natura umana anche se si è ancora in attesa di conferme ufficiali), rinvenuti all’interno del fuoristrada totalmente distrutto dal fuoco di Antonio Strangio e degli altri accertamenti tecnici che saranno effettuati dai carabinieri del Ris di Messina e dai carabinieri del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, che dovranno chiarire dubbi, incertezze e interrogativi che ancora ruotano e avvolgono la vicenda. (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)