Cuneo: violentate dal fotografo di moda, la denuncia partita da una 35enne cagliaritana
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«A quelle che vedeva più inesperte proponeva la realizzazione di cortometraggi “sulla violenza sulle donne”. Lui faceva la parte dell'attore maschile e provava a stuprarle». È una parte del racconto di una 35enne originaria di Cagliari, modella e influencer, la cui testimonianza ha contribuito a far scattare l’inchiesta che ha poi portato all’arresto del titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d’Alba (Cuneo). (L'Unione Sarda.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Promesse che, tuttavia, non si sono mai materializzate, mentre sui social continuavano a essere pubblicate foto di altre donne e nudi artistici. Con la sua agenzia Models Italian Academy di Cornegliano d’Alba (Cuneo), Paolo Ferrante ha promesso a diverse ragazze compensi elevati e contatti con case di moda e televisioni. (Open)
L'autrice della prima denuncia racconta di aver subito molestie in un casale della campagna cuneese, dove si era recata per un servizio fotografico. Poi ha iniziato a scandagliare l'attività dell'agenzia, per mesi, raccogliendo le storie di ragazze che avevano subito esperienze perfino più traumatiche della sua (Sky Tg24 )
senza nemmeno degnarsi di mettere il preservativo". La donna è stata violentata in un b&b di Bra, in provincia di Cuneo, dove era stata attirata con la promessa della fama e della gloria. (Liberoquotidiano.it)
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Le parole appartengono alla canzone che Il Tre ha portato all’ultimo Sanremo: «Ma siamo fragili/ come la neve/ come due crepe». Così diverse da quelle che un altrettanto giovanissimo Luis Miguel scandiva con energia sul palco dell’Ariston, nel 1985: «Puoi farci piangere/ ma non puoi farci cedere». (La Stampa)
Stefania Secci è una ex modella. Ora è una giornalista e attivista contro la violenza di genere. E' stata la prima a denunciare il fotografo Paolo Ferrante e il suo collaboratore. Ha incoraggiato altre vittime a denunciare le molestie e violenze subite, creando un gruppo di supporto e condivisione tra le ragazze coinvolte. (L'HuffPost)
Indagati un 46enne residente nell’Albese, fotografo dell’agenzia di moda, e un suo collaboratore di 36 anni. I due pare che attirassero giovani nella loro agenzia con il pretesto di dover realizzare servizi fotografici e cinematografici per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere abusando di loro pure in gruppo. (Quotidiano di Sicilia)