Commemorazione delle Fosse Ardeatine: Mattarella ricorda le 335 vittime
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ANSA All'ottantunesimo anniversario dell'eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine, si è rinnovata la memoria di ciò che accadde il 24 marzo 1944, quando persone di ogni genere - dal contadino al commerciante o l'avvocato, dallo studente al professore - furono trucidate come rappresaglia per l'attacco condotto dai Gruppi di azione patriottica in via Rasella contro una colonna di occupanti tedeschi. (Avvenire)
La notizia riportata su altre testate
Uno dei crimini più efferati e feroci della guerra, una ferita che rimarrà per sempre nella nostra città": così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia commemorativa dell'81esimo anniversario dell'eccidio nazifascista al Mausoleo delle Fosse Ardeatine (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Oggi si è tenuta la commemorazione dell’81° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, un evento che ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro in memoria delle 335 vittime dell’eccidio avvenuto il 24 marzo 1944 (Radio Kiss Kiss)
Come ogni anno si è svolta la cerimonia ufficiale di commemorazione al Mausoleo alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ottantuno anni fa l'eccidio delle Fosse Ardeatine con 335 vittime innocenti della rappresaglia nazista dopo l'attentato partigiano a una colonna SS in via Rasella. (Secolo d'Italia)
L’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944 è ricordato come uno dei più tragici episodi dell’occupazione nazista in Italia. La strage, compiuta in rappresaglia per un attentato partigiano in via Rasella, rappresenta uno dei crimini di guerra più efferati commessi in Italia. (Ultima Voce)
Tematica: Roma ricorda Al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si sono ritrovati il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e le più alte cariche dello Stato. (Roma Capitale)
Ciò che è accaduto il 24 marzo di ottantun'anni fa rappresenta una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all'Italia intera. (Governo)