Corea del Sud, Yoon torna a parlare e promette di «combattere fino alla fine»
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Dopo quattro giorni di silenzio e invisibilità, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è tornato a parlare alla nazione giovedì mattina in un messaggio televisivo. Non per annunciare le dimissioni chieste ogni sera a gran voce da migliaia di manifestanti davanti all’Assemblea nazionale. Bensì per annunciare che intende «combattere fino alla fine, per impedire che le forze e i gruppi criminali responsabili della paralisi del governo del Paese e del disturbo dell’ordine costituzionale minaccino il futuro della Repubblica di Corea». (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altri media
TAIPEI. Tra i 288 deputati presenti, in 191 si sono espressi a favore, 94 contrari e 3 astenuti. (La Stampa)
Yoon si è difeso: “Il mio tentativo di legge marziale non può configurarsi come insurrezione: si tratta di un atto dell'amministrazione governativa e non è soggetta all'esame giudiziario", ha affermato in vista della nuova mozione di impeachment che le opposizioni guidate dal partito Democratico si apprestano a presentare in Parlamento. (la Repubblica)
«Il mio tentativo di legge marziale non può configurarsi come insurrezione: si tratta di un atto dell'amministrazione governativa e non è soggetta all'esame giudiziario», ha affermato Yoon in vista della nuova mozione di impeachment che le opposizioni guidate dal partito Democratico si apprestato a presentare in Parlamento. (Corriere della Sera)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Sud Corea, tenta suicidio ex ministro. Perquisito ufficio presidente Yoon (TV2000)