Minacce agli elettori di Harris, cancellazioni dalle liste, disabili discriminati: cosa accade negli Stati in cui il governo invia gli ispettori

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Rischi di cancellazioni arbitrarie dalle liste, elettori con disabilità discriminati, fino alle minacce rivolte dalle autorità a chi espone nel proprio cortile cartelli con la scritta “Kamala Harris”. In alcuni dei 27 Stati degli Usa in cui gli ispettori federali vigileranno sulla regolarità delle presidenziali, il Dipartimento di Giustizia ha avviato cause legali e messo sotto osservazione diverse contee nelle quali il diritto al voto non sembra essere garantito. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

Il voto in Usa, in attesa dell’esito: Donald minaccia ricorsi già pronti in caso di sconfitta; Kamala è anonima ma l’unico collante anti Trump La ricerca della verità, invece, quella sì che non va mai abbandonata, esplicitando il proprio punto di vista di partenza. (Quotidiano del Sud)

È quanto temono i membri dello staff di Kamala Harris, che hanno detto a Cnn che le affermazioni del tycoon non rimarranno senza risposta: prevedono che la campagna sarà "molto aggressiva" su questo punto. (Today.it)

È facile immaginare che, nei prossimi giorni, i Tribunali statunitensi si trasformeranno quindi in una sorta di arena, dove le due Americhe che oggi si confrontano nelle urne continueranno a combattere una battaglia senza esclusione di colpi. (Corriere del Ticino)

E se Donald Trump dichiarasse vittoria in anticipo?

Il sistema elettorale statunitense, unito alla presenza di numerosi fusi orari e alle modalità dello spoglio, determinano allo stato attuale la difficoltà a dichiarare ufficialmente un vincitore delle presidenziali. (il Giornale)

Washington invia gli ispettori e gli Stati repubblicani alzano le barricate (di carta bollata) per impedire loro di mettere piede nei loro seggi. Accade negli Stati Uniti, nelle ore in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere chi tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump guiderà la Casa Bianca per i prossimi 4 anni. (Il Fatto Quotidiano)

Ma su un altro oggetto di voto, il referendum per espandere l'accesso all'aborto in Florida – tema critico di questo ciclo elettorale –, il tycoon ha voluto mantenere il massimo riserbo. Trump, nel frattempo, si è recato in compagnia della moglie Melania ai seggi di West Palm Beach, Florida, per votare. (Corriere del Ticino)