Funerale Leo, la madre: 'Credo nella giustizia terrena e divina'

Funerale Leo, la madre: 'Credo nella giustizia terrena e divina'
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tiscali Notizie INTERNO

Palloncini bianchi, fiori bianchi sulla bara bianca e tanta commozione in una chiesa, quella della piccola frazione di Montignano, a Senigallia (Ancona) che non è riuscita a contenere le tantissime persone che si sono strette ai familiari di Leonardo, il 15enne morto suicida tra domenica e lunedì scorsi. Nella parrocchia di San Giovanni Battista, nella località a sud di Senigallia dove il giovane viveva con il padre, si sono svolti i funerali per dare l'ultimo saluto al ragazzo. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altri media

Suicida a 15 anni a Senigallia, legale famiglia: "Già l'anno scorso un caso di bullismo nella sua scuola" 17 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. (Virgilio Sapere)

Funerali di Leo, 15enne vittima di bullismo. La mamma cita Michael Jackson: “Dobbiamo avere il coraggio di sperare” (La Stampa)

I funerali di Leonardo, il 15enne vittima dei bulli suicida a Senigallia. La mamma cita Michael Jackson: “In un mondo pieno di odio, dobbiamo avere il coraggio di sperare”

È uno degli ultimi messaggi che Leonardo Calcina, 15 anni, ha inviato alla madre Viktoryia quattro giorni prima di farla finita con la pistola d'ordinanza del padre, un vigile urbano, in un casolare alla periferia di Senigallia (il Giornale)

SENIGALLIA (ANCONA) — L’ha appeso al muro, schiaffeggiandolo e urlando: «Non fare il mio nome». È mezzogiorno di lunedì quando all’istituto Panzini di Senigallia arriva la notizia che Leonardo, quel 15enne biondo platino timido e introverso, si è ucciso sparandosi in bocca, con la pistola del padre, che fa il vigile urbano. (La Repubblica)

Poco prima di morire ha raccontato ai genitori di voler cambiare scuola, o addirittura iniziare a studiare da privatista, perché non ne poteva più di quelle insopportabili cantilene alle spalle, delle manate nelle parti intime, dei capezzoli strizzati in palestra, delle voci che ripetevano il suo nome “facendo gesta femminili, per tutto l’orario scolastico al punto da costringerlo talvolta a utilizzare gli auricolari per non sentire tali prese in giro sul suo cognome usando modalità offensive per la sessualità di una persona” , hanno scritto i genitori nella denuncia per bullismo, che hanno presentato lunedì. (La Repubblica)