Mark Zuckerberg ci ha appena regalato una nuova ondata di fango sui social media
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Grazie Mark Zuckerberg. Avevamo bisogno di iniziare l'anno con un buon proposito. Un incoraggiamento. Una buona notizia. Oh, la storia dello “stop alla censura” su Facebook e Instagram sarebbe potuta essere una buona notizia. Se davvero fosse stata una mossa a difesa della libertà di espressione. Invece nei cinque minuti del messaggio urbi et orbi, il gran capo di Meta non ci gira troppo intorno: tra pochi giorni arriva Donald Trump al potere, è cambiato il vento, anche noi si fa come X. (WIRED Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore», afferma il ceo di Meta in un video in cui annuncia lo stop al fact-checking, accusando tra l'altro l'Europa di avere «un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì». (ilmessaggero.it)
Lo ha annunciato il ceo di Meta Mark Zuckerberg in quello che a media e analisti appare l'ennesimo inchino a Donald Trump e al nuovo clima ideologico della destra, che privilegia l'assoluta libertà di espressione sulla lotta contro la disinformazione e l'odio in rete. (ilgazzettino.it)
Il portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier, ha risposto alle accuse di "censura" sui contenuti da parte di Elon Musk e Mark Zuckerberg: "Non chiediamo ad alcuna piattaforma di rimuovere alcun contenuto lecito", ha detto. (Tiscali Notizie)
Un gruppo di ricercatori italiani, guidati da Francesco Violi dell'Università Sapienza di Roma, ha identificato il meccanismo molecolare alla base delle reazioni avverse - come ictus e trombosi - associate alla somministrazione del vaccino Covid AstraZeneca. (Il Giornale d'Italia)
Anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e amministratore delegato di Meta, sale sul carro di Donald Trump e Elon Musk. Meta smantellerà il reparto aziendale incaricato di impedire la diffusione di notizie false sulle piattaforme. (il manifesto)
Attualmente, questo modello è attivo su X (ex Twitter). Non tutti gli utenti possono partecipare: generalmente sono richiesti alcuni requisiti, come avere un account verificato e una certa anzianità di utilizzo della piattaforma. (Sky Tg24 )