Al via l'esame della manovra in Senato, opposizioni protestano Sotto accusa l'iter blindato nel secondo ramo del Parlamento
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Al via l'iter della manovra al Senato, dove il testo è oggi all'esame della commissione Bilancio per poi approdare in Aula il 27 e ottenere il via libera - molto probabilmente con la fiducia -... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
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Ma il quadro sostanziale è ben diverso: saremo costretti a certificare la nostra natura di legislatori mutilati e a prendere atto dell'ennesima mortificazione del Parlamento operata dal Governo". "Il ddl approvato venerdì alla Camera approda a Palazzo Madama a soli 5 giorni dalla data prevista per il voto finale (28 dicembre), e con in mezzo un sabato, una domenica e la pausa di Natale e Santo Stefano. (Civonline)
Cioè effetti a lunga gittata, in un arco temporale almeno decennale. E si comprende meglio il significato di questa frase guardando la relazione tecnica sulla manovra inviata dal Mef al Senato, dove entro sabato sarà dato il voto finale alla legge di bilancio per il 2025. (ilgazzettino.it)
Più soldi per il Ponte sullo Stretto. ROMA – Cosa ci fanno insieme, nella stessa aula, il deputato di Avs Marco Grimaldi con indosso una kefiah arancionera in solidarietà al popolo palestinese e il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, vestito di tutto punto in versione dandy? Alle tre di notte discutono della riformulazione dell’emendamento alla manovra numero 89.03, a firma Lega. (la Repubblica)
Le immagini in diretta dal Senato: le comunicazioni del presidente La Russa sul contenuto della manovra di Bilancio. A seguire, l'avvio dell'esame del ddl in commissione Bilancio. (Corriere TV)
E poi arrivano la legge “mancia” e il “Milleproroghe” a riportarci ai vecchi tempi delle piccole promesse irrinunciabili e della continuazione di molte soluzioni d’emergenza, che scivolano da u… (La Stampa)
La difficoltà di cambiare corso alle finanze pubbliche L’anno si chiude con il voto di fiducia alla manovra di bilancio 2025, portandosi con sé tutte le cattive abitudini dei governi del passato e senza nemmeno una novità che possa far dire che l’esecutivo Meloni abbia scartato dai binari del tanto vituperato governo Draghi. (la Repubblica)