I rischi per Kiev dopo la disfatta a Kursk – Analisi Difesa
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I rischi per Kiev dopo la disfatta a Kursk La disfatta ucraina nella regione russa di Kursk conferma che saranno i russi a dettare le condizioni negli eventuali negoziati che gli staff di Donald Trump e Vladimir Putin stanno mettendo a punto. Considerazione che potrebbe spiegare la riluttanza di Volodymyr Zelensky (e degli europei) ad accettare il “verdetto” del campo di battaglia. Zelensky e il generale Oleksandr Syrsky (poco amato dai militari che gli attribuiscono troppi “sissignore” al presidente che sono costati il sacrificio inutile di decine di migliaia di militari da Bakhmut a Kursk) escono indeboliti dalla disfatta nel saliente di Kursk che potrebbe avere un effetto destabilizzante sul morale delle esauste truppe di Kiev. (Analisi Difesa)
Ne parlano anche altri giornali
Strage di soldati russi nel Kursk. Soddisfazione da parte dello Stato maggiore ucraino, che ha spiegato all'Ukrainska Pravda l'importanza del raid che ha distrutto la base russa nell'area di Kondratovka, dove era concentrato il personale nemico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Kursk, l'obiettivo dell'attacco ucraino Lo Stato maggiore ha spiegato che la distruzione di questa base russa riduce la capacità dei russi di condurre operazioni di combattimento nelle regioni di Sumy e Kursk. (ilmessaggero.it)
Roma, 25 mar. (Agenzia askanews)
L'aeronautica militare delle Forze armate dell'Ucraina afferma di aver colpito una base militare russa nella regione di Kursk, in Russia, eliminando un trentina di soldati russi. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle Forze armate dell'Ucraina su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. (Tiscali Notizie)
– “L’aeronautica militare delle forze armate ucraine ha colpito con successo la concentrazione di forze nemiche a Kondratovka, nella regione di Kursk. È quanto ha fatto sapere lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine in un post su Facebook. (LAPRESSE)
Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato le truppe ucraine di aver deliberatamente distrutto siti del patrimonio culturale e strutture industriali dopo aver lasciato la regione di Kursk. (LAPRESSE)