Jannik Sinner, ancora Taylor Fritz per la storia alle ATP Finals. Il numero 1 a caccia della prima volta

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Un anno dopo, ritorna l’appuntamento con la storia per Jannik Sinner. Un altro, dopo i tantissimi avuti quest’anno. Il numero 1 del mondo ritrova Taylor Fritz, già affrontato e battuto nella fase a gironi nel match meno facile di tutti, pur chiuso in due set. Quello che accade oggi tra l’italiano e l’americano non è un fatto unico, anzi è abbastanza frequente che le finali di quello che un tempo era noto come il Masters siano incontri già visti nella fase a gironi. (OA Sport)

La notizia riportata su altri giornali

Jannik Sinner ha vinto il primo set contro il norvegese Casper Ruud, numero 7 della classifica Atp, con il parziale di 6-1. Jannik Sinner è stato devastante stasera a Torino. In appena un’ora e nove minuti si sbarazza del povero Casper Ruud e guadagna la finale del torneo ATP. (Terzo Tempo Napoli)

Jannik Sinner è in finale delle Atp Finals, nel tennis non si può mai dire per carità, ma chi può fermarlo? Almeno sul campo, perché per il resto sta crescendo un dubbio fastidioso. Ma per il momento non c'è partita, e poi stasera alle 18 non c'è neppure Sasha Zverev ma Taylor Fritz, quello battuto nella finale degli Us Open, quello che dice che adesso è un'altra cosa. (il Giornale)

Per Sinner si tratta della sua seconda finale in carriera alle Atp Finals: lo scorso anno fu battuto nel match per il titolo dal serbo Novak Djokovic, assente in questa edizione. Sul veloce dell'Inalpi Arena, nella seconda semifinale il fuoriclasse altoatesino, numero 1 del ranking mondiale, ha travolto in due rapidi set il norvegese Casper Ruud, n. (Liberoquotidiano.it)

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Così Bob Hayes , detto Bullet Bob mica per caso. Il razzo tedesco che bruciava le partenze. (Tuttosport)

Jannik è una sorta di arrampicatore sociale del tennis: è partito da una famiglia semplice, non è stato spinto ossessivamente a intraprendere una carriera gloriosa, si è fatto un passo per volta. È il potere di questo sport, che porta in campo storie di vita, una contro l’altra. (La Gazzetta dello Sport)