La versione liberale di Marina e tutti quegli strani stupori

La versione liberale di Marina e tutti quegli strani stupori
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il Giornale INTERNO

Ascolta ora 00:00 00:00 Marina Berlusconi è un'italiana straordinaria (nel senso letterale del termine) ma che nell'intervista al Corriere della Sera si pone come un'italiana ordinaria, normale, maggioritaria in un Paese che mass media e partiti tendono invece a spaccare in due: questo in virtù di un bipolarismo che semplicemente non c'è, o meglio, non c'è sui cosiddetti «diritti civili», i quali mass media e partiti tendono invece a prefigurare come iper-divisi: una narrazione equivoca e strumentale. (il Giornale)

La notizia riportata su altri media

Classe 1966, Marina Berlusconi è presidente di Fininvest, la holding di famiglia che controlla molte delle attività imprenditoriali del gruppo Berlusconi, inclusi media, editoria e assicurazioni. (Luce)

Il presidente del Veneto Luca Zaia condivide le posizioni della figlia maggiore di Silvio Berlusconi che ieri ha “bacchettato” la sua parte politica sostenendo che su fine vita, aborto e diritti Lgbtqia+ si sente più vicina alla sinistra. (Agenzia askanews)

Anche qui, vede, si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà”, dice l’imprenditrice figlia dell’ex presidente del Consiglio in un’intervista al Corriere della Sera. (LA NOTIZIA)

Diritti, Marina Berlusconi spacca il centrodestra. La Lega: una famiglia è fatta da un uomo e una donna

Marina Berlusconi, in un’intervista al Corriere, ha voluto lanciare la casa editrice intitolata a suo padre e le sono bastati alcuni passaggi – chiari e ben assestati – su diritti, libertà e sovranismo per creare curiosità e dibattito (24+)

ROMA – Onorevole Tommaso Foti, lei ha letto le dichiarazioni di Marina Berlusconi sui diritti civili? «No, no, non le ho lette», risponde il capogruppo di Fratelli d’Italia. (la Repubblica)

Vengono «condivise a pieno» le idee della Cavaliera, tanto da soffocare anche gli imbarazzi che affioravano per la sua posizione sui di… ROMA. (La Stampa)