Nordio, ricomposta dialettica, separazione carriere blindata
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"L'incontro di Palazzo Chigi è stato determinato dal fatto che questa mattina sono stati presentati degli emendamenti da parte di una forza della maggioranza alla legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. La discussione inizierà alle 16.30 e noi abbiamo dovuto, in un certo senso, ricomporre questa dialettica interna perché il provvedimento deve essere blindato". Lo ha spiegato il ministro della Giustizia Carlo Nordio lasciando Palazzo Chigi. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre testate
Roma, 8 gen. Oltre alla maggioranza hanno votato contro anche Italia Viva e Azione. (Agenzia askanews)
Alla fine Forza Italia innesta la retromarcia e decide di ritirare l'emendamento che avrebbe restituito al parlamento in seduta comune la scelta dei membri laici del Csm. I laici, come i togati, verranno sorteggiati, probabilmente sulla base di un listone preparato dalle Camere. (il Giornale)
Arriva in aula alla Camera la riforma della giustizia che comprende la separazione delle carriere della magistratura e contestualmente il Csm si prepara, con una mozione, ad esprimere parere contrario in quanto è una riforma che "non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale" e non si comprende in che modo "possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione". (la Repubblica)
Secondo la proposta A, votata quindi a grande maggioranza dai consiglieri, la separazione delle carriere “non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale”, non si comprende in che modo “possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione”. (NT+ Diritto)
Con 24 voti, compresi quelli di tutti i membri togati (oltre a due laici e due membri di diritto), il Csm ha approvato un parere particolarmente critico nei confronti della riforma della Giustizia contenuta nel disegno di legge costituzionale del governo, appena approdato alla Camera. (Il Sole 24 ORE)
Un passo importante per rafforzare l’imparzialità del sistema giudiziario e migliorare la fiducia dei cittadini nella giustizia. La proposta prevede l’istituzione di due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. (La Voce del Patriota)