«L'Ucraina può costruire una bomba atomica in pochi mesi». L'esclusiva del Times in caso di stop aiuti dagli Stati Uniti
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Se Donald Trump dovesse decidere di stoppare ogni tipo di aiuto militare all'Ucraina, allora Kiev sarebbe pronta a sviluppare una rudimentale bomba nucleare in pochi mesi. L'indiscrezione è del Times, che cita il documento di un think tank ucraino presentato al ministero della Difesa di Kiev. Secondo il quotidiano britannico il Paese dell'est europeo avrebbe le capacità per realizzare rapidamente, sfruttando il plutonio, un ordigno con una tecnologia simile alla bomba "Fat Man" sganciata dagli Usa su Nagasaki nel 1945 nelle ultime fasi della Seconda guerra mondiale (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri media
“L’Ucraina ha solo due opzioni per la sua sicurezza, la Nato o l’atomica”: l’analisi di Galeotti L’intervista di Fanpage.it a uno dei maggiori esperti della Russia di Putin: “Con la nuova amministrazione Usa uno stop alla guerra è possibile, ma senza un lavoro diplomatico successivo la soluzione sarebbe precaria”. (Fanpage.it)
L’Ucraina potrebbe essere spinta a sviluppare armi nucleari in Ucraina utilizzando le risorse a sua disposizione, come le circa sette tonnellate di plutonio estratto dai suoi reattori nucleari. Molto dipenderà dal supporto che gli Stati Uniti continueranno a garantire. (Ultima Voce)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Ucraina, Times: Kiev pronta a sviluppo atomica rudimentale senza sostegno Trump (TV2000)
Nel giro di "mesi" l'Ucraina potrebbe sviluppare una bomba nucleare rudimentale, da utilizzare in teoria nella guerra contro la Russia, qualora il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, decidesse di sospendere l'assistenza militare a Kiev (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Produrre una bomba atomica nel giro di pochi mesi per difendersi dalla Russia nel caso in cui Donald Trump dovesse smettere di sostenere militarmente Kiev. (il Giornale)
Ritiene che sia nell'interesse di Washington "tenere sotto controllo" tutto ciò che accade sia all'interno dell'Unione Europea che della Nato e dintorni, anche se non ha escluso che lo farà in "modi diversi". (la Repubblica)