Strangolò la fidanzata Lorena Quaranta, Antonio De Pace "graziato" dalla Cassazione: «Lo stress da Covid è un’attenuante per il femminicidio»

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Covid, «ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?». Il coronavirus è ancora presente nella nostra quotidinità: il presidente Joe Biden è risultato positivo al virus che ora arriva anche nelle aule di Tribunale dove un femminicidio è protagonista della cronaca di questi giorni. Antonio De Pace aveva ucciso la sua fidanzata, strangolandola, Lorena Quaranta. Covid in Italia, domina la variante KP.3: Rt sopra la soglia epidemica. (leggo.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza con la quale la corte di assise di appello di Reggio Calabria aveva condannato all'ergastolo l’infermiere calabrese Antonio De Pace per l’omicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina, di Favara, uccisa nella villetta di Furci Siculo la notte (Secolo d'Italia)

Il processo avrebbe dovuto verificare più attentamente, avrebbero anzi dovuto farlo i giudici, se “la specificità del contesto possa, e in quale misura, ascriversi all’imputato”. O se “la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell’emergenza pandemica, con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio, costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale”. (Tempo Stretto)

Verso uno sconto di pena per De Pace Cassazione: stress da Covid-19 fu attenuante (Virgilio Notizie)

La Cassazione: «Lo stress da Covid è un’attenuante per il femminicidio»

Per i giudici: «La pandemia favorì lo stato di agitazione dell’assassino» (Sicilia ON Press)

Per questo Antonio De Pace era stato condannato all’ergastolo per omicidio aggravato. Ma la Cassazione ha disposto un nuovo processo d’appello, perché i giudici di primo e secondo grado non avrebbero considerato che lo stress legato alla pandemia ha avuto un peso sul femminicidio (L'Unione Sarda.it)

Sulla base di questo presupposto, i giudici hanno annullato – «limitatamente al punto» – la sentenza con la quale la Corte di assise di appello di Messina aveva confermato l’ergastolo per omicidio aggravato, già inflitto in primo grado. (Open)