Investigatori provano ad arrestare il presidente deposto Yoon, ma ci rinunciano. “Impossibile e troppo rischioso”
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Si sono piazzati fuori da casa sua, e per sei ore hanno provato ad arrestarlo. Ma non ci sono riusciti e se ne sono andati. Gli investigatori coreani hanno lasciato la residenza ufficiale del presidente deposto Yoon Suk Yeol, sotto accusa dopo un tentativo di imporre la legge marziale. “Per quanto riguarda l’esecuzione del mandato di arresto oggi, è stato determinato che è materialmente impossibile a causa della continua impasse – ha reso noto l’Ufficio investigativo sulla corruzione (Cio) in un comunicato -. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Stando a quanto riferisce l’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto livello (CIO), il blitz è stato interrotto “cinque ore” dopo l’arrivo dei suoi investigatori presso la residenza presidenziale di Yoon. (LA NOTIZIA)
Un presidente deposto che si trincera nella sua residenza e resiste all’arresto, centinaia di suoi sostenitori radunati all’esterno, tensione tra i servizi di sicurezza: venerdì la Corea del Sud ha vissuto un nuovo episodio di incredibile caos e alla fine gli inquirenti hanno annunciato di aver sospeso il tentativo di arrestare il presidente deposto Yoon Suk Yeol. (RSI)