L’addio a Ennio Doris, il figlio Massimo rompe il silenzio: «Amava il Veneto e il legame profondo con la sua gente»

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Nordest Economia INTERNO

Massimo Doris decide di rompere il silenzio, per un istante, nel momento più doloroso, solo per onorare la terra che suo padre Ennio ha amato teneramente per tutta la vita.

In una intervista al Corriere di qualche mese fa, parlando di suo figlio Massimo, aveva detto: «Da presidente onorario potrò essere ancora utile, facendo le cose che mi piacciono di più e dedicandomi anche alla famiglia

Per seguire il suo esempio, perché lui avrebbe voluto rendere omaggio al suo amato Veneto, lasciandosi accogliere dal caloroso abbraccio di coloro che gli hanno voluto bene». (Nordest Economia)

La notizia riportata su altri media

Ennio Doris, un imprenditore geniale che partendo da un’attività poco conosciuta come la consulenza finanziaria ha realizzato, con determinazione e creatività, una delle maggiori imprese finanziarie italiane. (Bluerating.com)

E quel Duomo, del quale aveva recepito l'appello della Veneranda fabbrica dell'amico Fedele Confalonieri per contribuire ai restauri. Il suo ultimo regalo è stata una raccolta fondi «per le famiglie in difficoltà economica che l'emergenza sanitaria ha reso ancor più fragili». (il Giornale)

Si può dire, visto che i due sono stati amici per una vita e hanno cominciato l'avventura di Mediolanum insieme, che Doris ha cambiato l'istituto del risparmio in questo Paese, come Silvio Berlusconi la politica. (il Giornale)

La sua frase "C’è anche domani" ha una storia molto particolare. "C’è anche domani", era una delle frasi che ripeteva più spesso Ennio Doris: il suo sguardo pieno di fiducia e ottimismo sulla vita. C’è anche domani è il titolo di un suo libro e come quasi tutte le metafore della sua straordinaria carriera di imprenditore è riconducibile al ciclismo. (La Gazzetta dello Sport)

"Ma quale Covid, ecco cosa condanna l'Italia": Ennio Doris, nell'ultima intervista l'inquietante profezia sul nostro futuro. . . SGUARDO AL MENU - In molti sono diventati numeri uno, ma la capacità di ascolto e risposta di Doris era inimitabile. (LiberoQuotidiano.it)

Pochi mesi dopo Doris incontra casualmente il Cavaliere a Portofino e gli illustra il suo progetto. «Lì ho capito quello che dovevo fare - racconterà Doris anni dopo - Avere successo non perché sono bravo a vendere, ma perché sono utile alle persone». (Il Messaggero)