IRAN: IL MOMENTANEO PASSO INDIETRO SUL VELO

IRAN: IL MOMENTANEO PASSO INDIETRO SUL VELO
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L'Opinione ESTERI

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha portato la questione del velo all’attenzione del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale, di fatto bloccando con il proprio veto la legge che prevedeva l’inasprimento delle sanzioni per le donne che non rispettano il rigido codice di abbigliamento nella Repubblica Islamica. Ieri il sito Iran International ha riferito del rinvio ufficiale. Secondo quanto riporta il giornale Hamashahri, Ali Rabiei, un consigliere del presidente, ha motivato questa decisione parlando delle conseguenze che la normativa potrebbe avere sulla società. (L'Opinione)

Su altri media

È stata rilasciata la cantante iraniana Parastoo Ahmadi, che si era esibita in un video senza hijab e con un vestito scollato e per questo arrestata sabato, anche se la polizia smentisce di aver trattenuto l'artista. (il Giornale)

In Iran è stata bloccata la legge sulla “promozione della cultura della castità e dell'hijab”. Lo hanno riportato Bbc e Rfi. (Luce)

Il Parlamento iraniano ha formalmente richiesto modifiche a un contestato disegno di legge che inasprisce drasticamente le sanzioni contro le donne che non indossano il velo e sul quale anche il... (Virgilio)

«Avvocatura in campo contro i regimi: i diritti non sono mai al sicuro»

In Iran il 13 dicembre doveva entrare in vigore l’annunciata Legge per la protezione della famiglia tramite la promozione della cultura della castità e dell’hijab, che prevede persino frustate e pena di morte per chi si opponga all’obbligatorietà del velo. (Il Fatto Quotidiano)

Sarebbe dovuta entrare in vigore venerdì in Iran, la legge sull'hijab e la castità che introdurrebbe pene più dure alle donne che non indossano il velo. Il parlamento iraniano ha formalmente sospeso e chiesto la modifica del disegno di legge che, una volta in vigore, inasprirebbe le sanzioni per chi non rispetta l'imposizione del velo obbligatorio. (Euronews Italiano)

«L’attenzione degli avvocati italiani per il rispetto dei diritti umani e dei principi dello Stato di diritto è stata sempre molto alta, tuttavia negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza che occorre una vera propria mobilitazione, in un’epoca in cui la repressione del dissenso ad opera dei regimi autoritari e le guerre in corso, che stanno producendo inauditi massacri di civili, hanno drammaticamente dimostrato che nessun diritto e nessuna libertà possono essere dati per acquisiti per sempre». (Il Dubbio)