Ue, i leader a Budapest: rafforzare competitività. Orban: vogliamo tutti “l’Europa di nuovo grande”
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Roma, 8 nov. – I leader europei riuniti in Ungheria, presidente di turno dell’Ue, hanno adottato la “Dichiarazione di Budapest sul nuovo accordo europeo sulla competitività”. “Di fronte alle nuove realtà geopolitiche e alle sfide economiche e demografiche, noi, leader dell’Unione europea, siamo determinati a garantire la nostra comune prosperità economica, a rafforzare la nostra competitività, a rendere l’Ue il primo continente al mondo a impatto climatico zero e a garantire la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale dell’Ue”, recita la dichiarazione, in cui vengono citati i rapporti “Molto più di un mercato” di Enrico Letta e “Il futuro della competitività europea” di Mario Draghi, come “una base solida base su cui porteremo avanti con ambizione il nostro lavoro”. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altre testate
"È possibile spendere il 2% del PIL per la difesa rispettando il patto di stabilità? È possibile, bisognerà prendere tutta una serie di decisioni. Lo ha detto Mario Draghi arrivando al vertice Ue informale di Budapest (ilmessaggero.it)
Budapest, 8 nov. - "È possibile" spendere il 2% del Pil per la difesa. Lo ha detto l'ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi rispondendo, al suo arrivo al consiglio informale di Budapest, alla domanda se fosse possibile spendere quella cifra pur rispettando il patto di stabilità. (Il Sole 24 ORE)
Bruxelles – Unità, semplificazione e investimenti. Tre parole chiave riguardo alla competitività che la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha sottolineato nel suo discorso di oggi (8 novembre) alla riunione informale del Consiglio europeo a Budapest (EuNews)
Il ritorno di Trump può rappresentare una scossa per l’Ue, e quindi non essere necessariamente un male. A suggerirlo è Mario Draghi da Budapest, dove è in corso il vertice informale dell’Unione. (Il Dubbio)
Persino Mario Draghi confuta la visione apocalittica che da sinista nnon si stancano di propalare. Si parla di competitività europea a Buxelles in vista del cambio di passo che la vittoria di Trump potrà determinare. (Secolo d'Italia)
Divisi non si va da nessuna parte. Lo sappiamo bene dai tempi del Covid e ce lo ha ricordato Mario Draghi parlando al vertice europeo di Budapest, probabilmente volendo mandare un monito anche a Viktor Orbán che tende a fare da solo con Vladimir Putin e tra poco anche con Donald Trump. (Milano Finanza)