Omicidio di via Randaccio, Dawda Bandeh: «Sì, sono entrato in quella villa, ho dormito e mangiato. Ma dell'omicidio non ricordo nulla»

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Corriere Milano INTERNO

Interrogatorio di garanzia, mercoledì a Milano, per Dawda Bandeh, il 28enne di origini gambiane fermato la sera di Pasqua all'interno di una villa di via Randaccio con l'accusa di avere strangolato il collaboratore domestico dei proprietari di casa. L'uomo, apparso tranquillo davanti al gip Domenico Santoro, ha ammesso di essere entrato nell'abitazione e di avere trascorso lì diverse ore mangiando e dormendo, ma di non ricordare nulla dell'omicidio del 61enne Angelito Acob Manansala. (Corriere Milano)

Su altre fonti

L'uomo è apparso tranquillo davanti al gip Domenico Santoro, ha ammesso di essere entrato nell'abitazione e di avervi trascorso diverse ore mangiando e dormendo, ma di non ricordare nulla dell'omicidio del 61enne filippino Angelito Acob Manansala. (il Giornale)

“Sì, ho dormito, ho mangiato in casa… ma non ricordo il momento dell’omicidio”. Ha parlato per un’ora, assistito dall’avvocata Federica Scapaticci, davanti al gip Domenico Santoro e al pm Andrea Zanoncelli. (la Repubblica)

Dawda Bandeh nell’appartamento dove da lì a poco avrebbe ucciso a mani nude il collaboratore domestico Angelito Manansala ci è rimasto fino alle 18 quando è stato sorpreso dall’affittuario, un facoltoso imprenditore israeliano di 52 anni, quando è rincasato con la famiglia da una va… (La Stampa)

Rammenta, invece, di aver trascorso parecchio tempo nella casa del delitto, in via Randaccio, dove si era intrufolato a caccia di qualcosa da rubare. – Dell’omicidio, ha detto, non ricorda nulla. (Il Giorno)

Milano – Non è una versione dei fatti convincente quella fornita da Dawda Bandeh, il gambiano di 28 anni arrestato con l’accusa di aver ucciso Angelito Acob Manansala, collaboratore domestico trovato senza vita in un’abitazione di via Randaccio a Milano il 20 aprile. (Il Giorno)

(v: 'Il domestico ucciso, 'ho dormito...' delle 19.29 MILANO, 23 APR - Il gip di Milano Domenico Santoro ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Dawda Bandeh, il 28enne di origini gambiane fermato la sera di Pasqua all'interno di una villa di via Randaccio con l'accusa di avere strangolato Angelito Acob Manansala, il collaboratore domestico dei proprietari di casa. (Tiscali Notizie)