Armi a Kiev, divisioni nel Parlamento europeo
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Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione di sostegno a Kiev, che include il via libera all'utilizzo di missili a lungo raggio con obiettivi in territorio russo. Tuttavia, questa decisione ha provocato profonde divisioni tra le forze politiche italiane. La risoluzione è stata sostenuta da Fratelli d'Italia, Forza Italia, una parte del Partito Democratico e dal verde Ignazio Marino. Il voto di Marino, come poi da lui stesso spiegato, è stato però solo frutto di un errore. La nota esplicativa dell'eurodeputato può essere letta alla pagina: fai.informazione.it/DE7BA37E-5A61-42F1-BAA7-84275B66E998/Europarlamento-Ignazio-Marino-correzione-alle-votazioni-per-appello-nominale-RC-B10-01912024
La politica estera, in particolare il giudizio sulla Commissione Ursula bis e il sostegno militare all'Ucraina, continua a rappresentare un punto critico per il fronte progressista. Mercoledì scorso, la spaccatura in aula a Strasburgo sul nuovo governo Ue ha visto il Pd a favore, con l'eccezione di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, mentre M5S e Avs hanno votato contro. Ieri, la situazione si è ripetuta con la risoluzione di sostegno a Zelensky, evidenziando ulteriori divisioni anche all'interno della piccola delegazione di Avs.
Ventiquattro ore dopo l'approvazione della Commissione von der Leyen II, l'Eurocamera, riunita in seduta plenaria a Strasburgo, ha votato per la terza volta in questa legislatura per ribadire il sostegno all'Ucraina. La maggioranza che ha sostenuto la risoluzione ricalca quasi perfettamente quella del giorno precedente, con l'allargamento della maggioranza a destra grazie ai voti di mezza Ecr e le coalizioni italiane spaccate.
La mozione, pur non vincolante, ha un forte valore simbolico e mette nero su bianco la posizione dell'assemblea in questa fase del conflitto, segnata dal coinvolgimento della Corea del Nord e dai test di nuovi missili balistici russi in Ucraina.