Nanni Moretti, il cinema in dieci capitoli

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BARI – Un teatro Petruzzelli stracolmo ha accolto Nanni Moretti, protagonista di una serata speciale al Bif&st, il Bari International Film&TV Festival. Il regista, attore e produttore romano, premiato con il “Bif&st Arte del Cinema”, ha tenuto una lezione-spettacolo in dieci capitoli, ripercorrendo mezzo secolo di carriera. Un monologo che, partito con l’intenzione di durare un’ora, si è trasformato in quasi due ore di racconti, aneddoti e riflessioni, senza mai scivolare nella retorica o nella nostalgia.

Moretti, definito da Oscar Iarussi, direttore artistico del festival, come «l’indiscusso artefice dell’arte del cinema», ha scelto di aprire il suo intervento con la proiezione di Ecce bombo, pellicola cult del 1978. Un film che, nonostante i suoi quasi cinquant’anni, conserva intatta la sua capacità di parlare al pubblico, dimostrando come il cinema di Moretti abbia saputo attraversare il tempo senza perdere smalto.

Il viaggio nel suo mondo è partito dagli esordi, quando il giovane Nanni girava cortometraggi in Super 8. «Era come una Polaroid, senza negativi», ha ricordato, sottolineando come quegli esperimenti fossero già intrisi di quella passione autoriale che avrebbe caratterizzato tutta la sua produzione. Tra i tanti episodi raccontati, uno in particolare ha catturato l’attenzione: la decisione di coinvolgere il padre nel film Sogni d’oro, costringendolo a recitare la celebre battuta «No, il dibattito no». Un aneddoto che, oltre a far sorridere, rivela il lato più intimo e familiare del suo lavoro.

Moretti ha parlato di sé non solo come regista, ma anche come attore, produttore e persino esercente, ricordando l’esperienza del Cinema Nuovo Sacher, da lui fondato a Roma. Un luogo che non è stato solo una sala di proiezione, ma un vero e proprio punto di riferimento per il cinema indipendente. Senza mai citare direttamente la politica o il contesto sociale attuale, il regista ha preferito concentrarsi sulla sua arte, lasciando che fossero le opere a parlare per lui.

Tra i momenti più significativi della serata, il racconto del suo rapporto con la critica, spesso controverso ma mai banale. Moretti ha ammesso di non aver mai cercato il consenso facile, preferendo invece mantenere una coerenza autoriale che, nel tempo, gli ha garantito un posto speciale nel panorama cinematografico italiano e internazionale.

La retrospettiva dedicata ai suoi 50 anni di carriera, inaugurata al Bif&st, rappresenta un omaggio senza precedenti al suo lavoro. «Mai una retrospettiva così completa sui miei film», ha commentato Moretti, ringraziando il festival per l’opportunità. Un riconoscimento che, al di là dei premi e degli applausi, conferma come il suo cinema continui a essere un punto di riferimento per chi crede nel potere delle storie e delle immagini.