Anfia, quest'anno Italia sotto 1,78 milioni immatricolazioni

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Tuttosport ECONOMIA

Quest'anno "in Italia per il secondo anno consecutivo ci dovremmo fermare sotto 1 milione e 780mila veicoli immatricolati, 350mila in meno rispetto al 2019". Lo ha indicato il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, all'assemblea annuale dell'associazione. "A livello mondiale stiamo vivendo anni di lenta inerzia, con un contenuto sviluppo solamente in Asia, con un tasso globale di crescita stimato per i prossimi cinque anni del 2% annuo, quasi tutto grazie alla Cina, che già nel 2023 ha superato i 30 milioni di veicoli immatricolati, dei quali oltre 9 milioni di veicoli ricaricabili", ha spiegato il presidente. (Tuttosport)

Ne parlano anche altre fonti

– Un tracollo: la produzione di autoveicoli a settembre ha registrato un calo secondi i dati corretti per l'effetto di calendario del 40,4% sull'anno precedente. Nello specifico la voce autoveicoli comprende telai e unità complete per autovetture, autobus, per autocarri derivanti da autovetture, camper, motori per autoveicoli e trattori, autogru. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo ha indicato il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, all'assemblea annuale dell'associazione. Quest'anno in Italia per il secondo anno consecutivo ci dovremmo fermare sotto 1 milione e 780mila veicoli immatricolati, 350mila in meno rispetto al 2019. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Ritrovare la strada. Una strada da ritrovare il più velocemente possibile e, ovviamente, italiana con la sua filiera dei fornitori: il gioco c’è il futuro dall’industria automotive europea. (il Giornale)

L’allarme della filiera dell’auto: “Necessari ammortizzatori per tre anni o licenziamenti”. Lo studio: a rischio 38mila posti di lavoro

E’ stata illustrata con puntualità e concretezza la complessità della situazione del nostro settore sia a livello europeo che per quanto riguarda il settore in Italia. L’evento ha riunito Associati, imprenditori del settore, rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee e stakeholder. (LA STAMPA Finanza)

Sono numeri che, pur nella loro drammaticità, erano attesi. Il blocco della produzione a Mirafiori e un generale clima di rallentamento facevano infatti già intravedere un risultato simile. (DMove.it)

La crisi annunciata dell’indotto è dietro l’angolo, come previsto negli scorsi mesi. E in ballo ci sono, secondo l’Anfia, fino a 45mila posti di lavoro. (Il Fatto Quotidiano)