Emilia-Romagna non contendibile, analisi delle Regionali
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L'Emilia-Romagna, secondo l'analisi dell'Istituto Cattaneo pubblicata il 19 novembre, non è una regione contendibile. Il professor Salvatore Vassallo, direttore dell'istituto, ha spiegato che l'unica fase in cui la regione sembrava contendibile risale al 2019-2020, periodo caratterizzato dal successo della Lega "salviniana", che aveva attratto anche elettori del Movimento 5 Stelle e altri elettori poi dispersi o confluiti in Fratelli d'Italia. Tuttavia, Meloni non ha convinto in Emilia-Romagna e in Umbria, dove il centrodestra ha raccolto percentuali simili a quelle delle elezioni politiche ed europee.
Il vero vincitore delle elezioni regionali del 2024 è stato l'astensionismo. In Emilia-Romagna, il crollo dei votanti è stato del 21,3%, passando dal 66,7% al 46,4%, mentre in Umbria la diminuzione è stata del 12,4%, dal 64,7% al 52,3%. Nonostante si temesse l'astensionismo a causa delle alluvioni in Emilia-Romagna, il calo è stato più drammatico del previsto.
Il centro-sinistra ha riconquistato due regioni, Sardegna e Umbria, che erano passate a destra sull'onda del sovranismo. Tuttavia, la partecipazione elettorale continua a scendere, avvicinandosi a livelli preoccupanti. La politica deve ora confrontarsi con una società in cui solo metà degli aventi diritto vota, mentre l'altra metà ha abbandonato l'idea di partecipare.
In questo contesto, la competizione avviene tra i due blocchi principali, centrodestra e centrosinistra, con scostamenti nei risultati spesso limitati, talvolta legati alla credibilità dei candidati, altre volte alle percezioni della congiuntura o alla qualità del messaggio pubblicitario, simile a un prodotto da banco in un supermercato.