Contributi pubblici e rendicontazione contabile: quali obblighi per gli organi di controllo?

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Ipsoa ECONOMIA

Il D.P.C.M. di attuazione del comma 857 della legge di Bilancio 2025 prevede due novità: l’obbligo di rendicontazione solo per i contributi oltre un milione di euro erogati dallo Stato o da società da esso controllate, per finalità o progetti di interesse pubblico e l’obbligo di nomina, ove non esistente, dell’organo di controllo per le società o gli enti che dovranno rendicontare. (Ipsoa)

Ne parlano anche altre fonti

I controlli sull’utilizzo degli aiuti pubblici da parte di società, enti, organismi o fondazioni scatteranno quando l’assegno arrivato dalla Pa supera il milione di euro oppure il 50% di entrate, ricavi, o valore della produzione. (NT+ Fisco)

Arriva il giro di vite del ministro Giancarlo Giorgetti (in foto) sulla gestione dei fondi pubblici destinati a società, enti, organismi e fondazioni. (il Giornale)

che dà attuazione a tale previsione stabilisce che le attività di verifica siano tese ad accertare che l’utilizzo dei contributi di entità significativa sia avvenuto nel rispetto delle finalità per i quali i medesimi sono stati concessi ovvero abbia dato luogo alla realizzazione dei progetti previsti. (Ipsoa)

Imprese, contributi a rendicontazione limitata

Dal calcolo però andranno esclusi i corrispettivi di beni e servizi venduti alle Pa, i risarcimenti, le indennità, i crediti d’imposta e i contributi «destinati a una generalità di soggetti» senza una targa specifica. (Il Sole 24 ORE)

In arrivo un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che prevede l’individuazione e il monitoraggio dei contributi pubblici di entità significativa concessi a società, enti, organismi e fondazioni, stabilendo obblighi di comunicazione e verifiche sull’utilizzo dei fondi, in attuazione dell'art. (Fiscoetasse)

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