Papa Francesco: "A Gaza hanno bombardato i bambini. Questa non è guerra, è crudeltà"

Papa Francesco: A Gaza hanno bombardato i bambini. Questa non è guerra, è crudeltà
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica ESTERI

Il Papa, durante l'incontro di auguri con la Curia, ha aggiornato i cardinali sulla situazione in Terra Santa. "Ieri al Patriarca non è stato permesso entrare a Gaza", ha dichiarato, riferendosi chiaramente al cardinale Pierbattista Pizzaballa, "e ieri sono stati bombardati dei bambini". "Questa è crudeltà, non è guerra", ha aggiunto, sottolineando: "Lo dico perché colpisce il cuore". La diretta Netanyahu: "Non firmo l'accordo sugli ostaggi prima di aver sradicato Hamas (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’ingresso del porporato – che ha “giurisdizione” sui fedeli cattolici di rito latino residenti in Israele, Palestina, Giordania e Cipro – è avvenuto dopo che ieri Papa Francesco, durante il discorso di Natale alla Curia, aveva lamentato il fatto che Pizzaballa non era stato fatto entrare nel territorio dilaniato dalla guerra di Israele. (Il Fatto Quotidiano)

Il Papa con le famiglie dei dipendenti della Santa Sede e del Governatorato - Reuters (Avvenire)

Nuove tensioni tra Israele e il Vaticano per le ultime frasi di Papa Francesco. Botta e risposta anche sul permesso al (Secolo d'Italia)

Il nodo dell’accordo per la tregua di Natale. Frizioni tra Santa Sede e Tel Aviv

Pizzaballa: "Non abbiate paura, non vi abbandoneremo mai" (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A Gaza non si combatte una «guerra» ma si compiono «crudeltà». Papa Francesco punta ancora una volta l’indice contro il governo e le forze armate israeliane – pur senza nominarle espressamente – per il massacro che stanno compiendo nei confronti della popolazione palestinese di Gaza. (il manifesto)

E non aiutano i toni sempre muscolari di Benyamin Netanyahu che, in un'intervista al Wsj, afferma che non accetterà di «mettere fine alla guerra prima di aver sradicato Hamas» dalla Striscia. La posizione del premier in realtà non è una novità e infatti le delegazioni di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, incontratesi ieri al Cairo, hanno mostrato ottimismo: un accordo «è più vicino che mai se il nemico smette di porre nuove condizioni». (La Stampa)