Fusione UniCredit-Commerzbank: le implicazioni per il settore bancario
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Gli analisti di Morningstar DBRS hanno analizzato il progetto di fusione tra UniCredit e Commerzbank, mettendone in evidenza le implicazioni sull'attività di M&A nel settore bancario italiano. Gli esperti ipotizzano che l'integrazione tra i due colossi bancari possa cambiare il panorama delle fusioni e acquisizioni in Italia. Sebbene Morningstar DBRS ritenga che ci sia spazio per un ulteriore consolidamento in Italia, un potenziale accordo UniCredit-Commerzbank riduce la possibilità di grandi operazioni nazionali nel breve-medio termine. (SoldiOnline.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Lo ha detto la Ceo di Commerzbank, Bettina Orlopp , in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Se Commerzbank venisse rilevata dal gruppo bancario italiano , ha continuato Orlopp, le medie imprese tedesche rischierebbero inoltre di ricevere meno prestiti. (Il Sole 24 ORE)
Ma non solo. L’aumento della partecipazione di Unicredit in Commerzbank fino al 21% circa, condotta con il plateale intento di poter arrivare a un’acquisizione amichevole, ha scoperchiato l’orgoglio nazionale della Germania. (Il Sole 24 ORE)
Unicredit e Commerzbank, alla fine, arriveranno al matrimonio? E, soprattutto, con quale schema possono arrivarci? Come per tutte le grandi fusioni bancarie, una volta acquisita la convenienza industriale e stabilito il prezzo necessario a soddisfare gli azionisti, la partita si gioca essenzialmente su tre fronti: la governance, la sorte dei dipendenti, la sede della nuova banca che nasce dall'integrazione. (Adnkronos)
Dopo un primo blitz a metà settembre, UniCredit è rapidamente salita al 21% di Commerzbank e ora ha chiesto alla Bce di poter arrivare fino al 29,9%. Bettina Orlopp fa muro contro la scalata di UniCredit a Commerzbank. (Corriere della Sera)
Uno, due, tre. (Corriere della Sera)
Nel 2023 il tentativo di fusione sarebbe naufragato per l’impatto dei tassi sul mark to market degli attivi delle due banche. Oggi come allora il patrimonio di Deutsche Bank non sarebbe sufficiente per sostenere un’integrazione. (Milano Finanza)