Scontri a Bologna, l’ombra del passato
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Sabato 9 novembre a Bologna è andata in scena una provocazione ben riuscita. Una manifestazione di CasaPound contro il degrado della città ha suscitato una contromanifestazione degli antagonisti di sinistra. La destra ha colto l’occasione per chiedere alla sinistra quella discontinuità con la propria tradizione che di solito viene chiesta dalla sinistra alla destra. Una vicenda locale, di strumen… (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Tre manifestazioni e un presidio in un solo giorno, sabato 9 novembre, e nel centro di Bologna. Il sindaco Matteo Lepore venerdì interviene pubblicamente per manifestare tutta la sua contrarietà. (Corriere della Sera)
La replica: «Falso, eri d’accordo anche tu». Matteo Salvini: «Chiudere i centri sociali occupati da zecche rosse e criminali».Più che il ministero degli Interni, viene da pensare che a Bologna servire... (La Verità)
Nei giorni scorsi, i militari della Stazione di Cassino hanno arrestato un 34enne residente a Cervaro, già noto alle Forze dell’ordine, responsabile di avere ripetutamente violato le prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria. (Frosinone News)
A quel punto, un militante di CasaPound si è rivolto alla funzionaria con queste parole: "Gli faccia abbassare gli scudi". Poco prima degli scontri tra polizia e antagonisti, i manifestanti di estrema destra sono arrivati faccia a faccia con il cordone di agenti che doveva tenere separati i due cortei. (La Repubblica)
L’obiettivo della campagna contro i cortei antifascisti non è quello di vincere la contesa regionale, data per persa, quanto quello di portare a casa il ddl Sicurezza e di rafforzare la vocazione trumpiana della maggioranza, finora delegata solo a Salvini. (il manifesto)
In estrema sintesi: la sanità, la ricostruzione post-alluvione, il costo della vita e il lavoro. Non ci sono rilevazioni demoscopiche ma siamo sicuri di non sbagliarci di molto se pensiamo che queste siano le prime preoccupazione di chi vive in Emilia-Romagna, temi su cui i due candidati si sono confrontati fino a questo momento, pur consapevoli che molti dei dossier sono poi nelle mani del governo e solo in parte dipendono dalle scelte dei presidenti di Regione. (corrieredibologna.corriere.it)