Grano duro ancora più giù, posizioni attendiste sul tenero

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Terra è vita ECONOMIA

Migliorano invece le prospettive sul nuovo raccolto del mais. Cede terreno la soia, i cui listini influenzano negativamente anche la colza Grano duro, prevale ancora la tendenza ribassista Italia Situazione di campagna che va delineandosi con rese/ha in aumento e qualità in discesa, da Sud a Nord, con aree del Nord fortemente colpite da Fusarium e con livelli tossinici ben oltre i limiti di legge. Mercato comunque attendista e alla ricerca dei volumi di origine Italia a garantire le produzioni per il mercato interno (per l’export si guarda ai rimpiazzi comunitari ed esteri). (Terra è vita)

Su altre fonti

Nonostante una stagione “in ripresa” con buone rese nella parte Sud della regione, nei silos finirà una quantità di prodotto lontana dai quasi 2 milioni di quintali raccolti nel 2023. Produzione del grano duro ancora giù in Toscana (-15%). (gonews)

FOGGIA – Scende ancora la quotazione del FINO e anche per altre tipologie di grano duro, quotati il Biologico e il Buono Mercantile, torna a essere quotato il Mercantile. Il tenero non è quotato. E’ quanto emerge dal listino dei prezzi, di mercoledì 10 luglio 2024, della Borsa Merci di Foggia, rispetto all’ultima settimana. (Agricultura.it)

Il Fino scende ancora di 5-10 euro a tonnellata ed è quotato a 330-335 euro a tonnellata; ancora non quotati il Buono Mercantile (due settimane fa a 340-345 euro/t) ed il Mercantile (era a 330-335 euro a tonnellata). (Agricultura.it)

Crollo prezzo grano duro, è il valore più basso degli ultimi 4 anni

I buoni raccolti dei cerealicoltori di Grosseto, Siena, Arezzo e della costa livornese non riusciranno a compensare i cali produttivi del resto della regione dovuti principalmente alla riduzione delle superfici coltivate causate da un andamento meteorologico per nulla complice con tanta pioggia nel momento della semina tra novembre e dicembre. (LA NAZIONE)

Crollo storico. Si smetterà di seminare e mietere, rinunciando a una delle materie prime più caratteristiche del Made in Italy e base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro Paese? E perché il costo della pasta nei negozi non scende? “E’ una speculazione legale derivante dal fatto che la domanda è sempre alta, nonostante ormai si arrivi anche a 3 euro al chilogrammo”, spiega Furio Truzzi presidente di Assoutenti. (Panorama)

“È uno scenario sconfortante, tutto al ribasso: assieme alla quotazione, infatti, scendono le rese per ettaro a causa della siccità, sono diminuite le superfici coltivate, è in picchiata la redditività per i nostri cerealicoltori, insomma diminuisce tutto tranne i costi di produzione che aumentano e costringono gli agricoltori a produrre in perdita, accumulando debiti”, dichiara Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Capitanata, l’area italiana in cui si produce di gran lunga la maggiore quantità di grano duro italiano. (lanotiziaweb.it)