Paolo Signorelli si dimette: “Non voglio danneggiare il governo”

Paolo Signorelli si dimette: “Non voglio danneggiare il governo”
il Giornale INTERNO

Ascolta ora 00:00 00:00 Paolo Signorelli si è dimesso. Travolto dalle polemiche dopo che Repubblica ha diffuso alcune chat private tra lui e Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il capo ultras della Lazio ucciso nel 2019, il portavoce del ministro Francesco Lollobrigida ha ritenuto opportuno fare un passo indietro. La conferma è arrivata dal diretto interessato in un’intervista al Foglio: “L'ho fatto per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo. (il Giornale)

Su altre fonti

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Potrebbe tirarne fuori di argomenti, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, per commentare il caso del suo portavoce, Paolo Signorelli, accusato da una serie di chat rese pubbliche di commenti antisemiti e di una certa nostalgia per il fascismo e per il terrorismo nero. (Dissapore)

Non voglio fare assolutamente la vittima, ma è giusto per tutti che ora mi faccia da parte”. L’ho fatto per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo. (CremonaOggi)

Paolo Signorelli si dimette: "Non sono più quella persona, ma voglio tutelare il governo"

A quattro giorni dall’uscita sui giornali delle sue chat con “Diabolik“, l’ultrà della Lazio assassinato a Roma nel 2019 – messaggi in cui si insultavano gli ebrei, si glorificavano i terroristi neri e si esultava per l’assoluzione di un boss della malavita – Paolo Signorelli si è dimesso dall’incarico di portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (Il Fatto Quotidiano)

Alla vigilia delle elezioni europee, era stata Repubblica a far deflagrare il caso politico dentro Fratelli d'Italia, pubblicando le (vecchie) chat tra Signorelli, da ragazzo uno degli animatori della Curva Nord, il settore più caldo del tifo della Lazio, con Fabrizio Piscitelli, il famigerato "Diabolik" capo-ultrà laziale, coinvolto nel narcotraffico e vicino all'estremismo di destra ucciso nell'agosto del 2019 a Roma in circostanze ancora da chiarire. (Liberoquotidiano.it)