Schlein: “Noi eredi dell'intuizione di Prodi, il Pd spalanchi le porte”

Schlein: “Noi eredi dell'intuizione di Prodi, il Pd spalanchi le porte”
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica INTERNO

Ne ha per tutti, Elly Schlein. La segretaria del Pd sceglie l’assemblea nazionale del suo partito per spedire, come mai prima, una serie di messaggi ai compagni di dentro e a quelli di fuori, compresi i tanti soggetti in movimento per costruire la gamba centrista che manca alla coalizione di centrosinistra: il Pd “unito e plurale”, che grazie a lei è tornato a correre, resta il perno dell’alterna… (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Tutta la supponenza, il rancore e tutta la violenza verbale della sinistra. Simile concentrato è quello che emerge dalle parole di Elly Schlein, segretaria del Pd che ha aperto oggi, sabato 14 dicembre, i lavori all'assemblea nazionale dei dem. (Liberoquotidiano.it)

Mentre le famiglie fanno i conti con il caro vita, coi salari bassi e le pensioni povere, la presidente del Consiglio parla a una platea chiusa, ripetendo slogan che non rispondono alle vere priorità degli italiani. (ilmessaggero.it)

La segretaria del Pd: "Non possiamo passare quest’anno a fare ognuno gli affari propri e rinviare alla vigilia delle prossime politiche un lavoro che dobbiamo alla nostra gente". (Il Fatto Quotidiano)

Schlein agli alleati: “Uniti per battere la destra del nulla”

“Giorgia Meloni vive in una dimensione parallela, ad Atreju va in scena ‘il favoloso mondo di Ameloni‘ in questi giorni, con tanto di card che dicono che va tutto bene. Poi, però, c’è la realtà”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein aprendo l’assemblea nazionale del partito. (LAPRESSE)

Ma i tempi sono cambiati, come i leader, come lo stile. "Da voi ad Atreju dilaga (Secolo d'Italia)

«Ad Atreju va in scena il favoloso mondo di “Ameloni”, zeppo di trovate propagandistiche che raccontano che il Paese va a gonfie vele», lancia l’affondo Elly Schlein, parafrasando un celebre film francese: «Poi però c’è la realtà, il dilagare del vostro nulla». (la Repubblica)