Assad, la ricostruzione della fuga in Russia: volo civetta, transponder spenti e "manina" turca

Assad, la ricostruzione della fuga in Russia: volo civetta, transponder spenti e manina turca
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Più informazioni:
Liberoquotidiano.it ESTERI

Domenica 8 dicembre, durante un viaggio notturno, l'ex presidente siriano Bashar al Assad ha lasciato la capitale Damasco per spostarsi a Khmeimim, dove si trova la base aerea russa in territorio siriano. Per farlo, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe utilizzato due velivoli. E il suo piano di volo sarebbe passato anche a Bruxelles sulle scrivanie di Eurocontrol, l’agenzia europea che gestisce il traffico nei cieli del continente e nelle zone limitrofe. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri giornali

Affidata ai social network la prima dichiarazione dell'ex presidente della Siria Bashar al-Assad: "Mai pensato alla fuga né alle dimissioni" L’ex presidente della Siria, Bashar al-Assad, ha rilasciato la sua prima dichiarazione da quando ha abbandonato il suo Paese. (Euronews Italiano)

Reuters (Avvenire)

E non l'ho lasciata nelle ultime ore della battaglia, sono rimasto a Damasco, adempiendo ai miei doveri fino alla mattina dell'8 dicembre". Bashar al-Assad rompe il silenzio e, a una settimana dalla conquista di Damasco da parte dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), spiega cosa lo abbia spinto a lasciare la Siria. (Today.it)

L'aereo-civetta, il transponder spento, il volo militare russo: così Assad è scappato dalla Siria

Ad affermarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin nella sua conferenza stampa annuale. Durante l'incontro ha affrontato diversi altri temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con il presidente eletto Donald Trump e la Cina. (Fanpage.it)

– A otto giorni dalla sua fuga, l’ormai ex presidente siriano, Bashar al-Assad ha preso la parola per la prima volta, seppur sotto forma di dichiarazione postata sul canale Telegram della presidenza della Repubblica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È molto probabile che i funzionari non fossero a conoscenza dell’identità di chi sarebbe salito a bordo — non c’è un obbligo a comunicare i nomi —, ma rotta, velivolo e orari sono stati inseriti nel sistema informatico e «validati». (Corriere della Sera)