Cecilia Sala, il regista risorto dall’inferno di Evin. “Mi torturavano come nel medioevo”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
– “Mi hanno fermato con un libro di Gramsci in tasca. Per punizione sono stato spedito nella sezione adulti ed è stata la mia fortuna, perché nel reparto minorile si veniva stuprati nelle prime ventiquattro ore. Hanno comunque trovato il modo di torturarmi anche lì. Purtroppo a Evin è la prassi”. Fariborz Kamkari, regista, sceneggiatore e scrittore iraniano-italiano di 53 anni, è stato prigioniero quando ne aveva 16 per sei mesi nel carcere a nord di Teheran dove è in isolamento Cecilia Sala. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Arrestando … Non solo Cecilia Sala. (Il Fatto Quotidiano)
È una storia che non ha niente a che fare con la libertà di stampa, l’arresto di Cecilia Sala, ora dopo ora, sta assumendo un’altra dimensione: è un sequestro di persona. (Liberoquotidiano.it)
Il cuoco insultatore, in un post Telegram ha scritto parole deliranti: "Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. Miracolate sioniste e spie ebree con la passione (Secolo d'Italia)
«La prima volta sono stata arrestata nel 2008. Dovevo realizzare un reportage sulla fossa comune di Khavaran, alla periferia di Teheran, dove si trovano i resti di centinaia di prigionieri politici giustiziati nel 1988 e dove, da allora, madri e mogli piangono i loro morti senza tomba. (La Stampa)