Chef Rubio esulta per l'arresto di Cecilia Sala. Il cuoco insultatore travolto dallo sdegno social
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C'è anche chi riesce a esultare per l'arresto di Cecilia Sala: ci riesce l'ineffabile Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini. Il cuoco insultatore, in un post Telegram ha scritto parole deliranti: "Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. Miracolate sioniste e spie ebree con la passione (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Purtroppo a Evin è la prassi”. Hanno comunque trovato il modo di torturarmi anche lì. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Ringrazio tutti per l’attenzione nei confronti di mia figlia». A dirlo all’Ansa è Renato Sala, padre di Cecilia, la giornalista italiana de Il Foglio e Chora Media arrestata in Iran e detenuta dal 19 dicembre – senza un’accusa ancora formalizzata – nel carcere di Evin al nord di Teheran. (Open)
Teheran non è Mosca, ma lo scenario ha tutti gli elementi di un romanzo di John le Carré: la sfida tra potenze, il trasferimento di informazioni e tecnologia per scopi bellici, la guerra, una donna innocente che finisce in una vicenda dove la partita è quella tra il Bene e il Male. (Liberoquotidiano.it)
Non solo Cecilia Sala. Come ha fatto notare Shirin Ebadi, avvocato e premio Nobel per la Pace, la reporter italiana non è né la prima straniera a essere arrestata dal regime di Teheran né sarà l’ultima: “Prendere ostaggi e ricattare – ha scritto su Instagram – è una tradizione in Iran da molto tempo. (Il Fatto Quotidiano)
«La prima volta sono stata arrestata nel 2008. Dovevo realizzare un reportage sulla fossa comune di Khavaran, alla periferia di Teheran, dove si trovano i resti di centinaia di prigionieri politici giustiziati nel 1988 e dove, da allora, madri e mogli piangono i loro morti senza tomba. (La Stampa)