Cecilia Sala in carcere in Iran, Tajani: «Sta bene, al lavoro per liberarla». Il padre: «Grazie per l'attenzione su mia figlia»
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Il ministro degli Esteri giudica buone le condizione di salute e di detenzione della reporter. Il compagno Daniele Raineri: «Presto saprà di tutto questo affetto» «Ringrazio tutti per l’attenzione nei confronti di mia figlia». A dirlo all’Ansa è Renato Sala, padre di Cecilia, la giornalista italiana de Il Foglio e Chora Media arrestata in Iran e detenuta dal 19 dicembre – senza un’accusa ancora formalizzata – nel carcere di Evin al nord di Teheran (Open)
Su altri giornali
Vi ha partecipato una cinquantina di persone, tra cui consiglieri comunali di Torino. Sit-in, questa mattina a Torino, davanti alla prefettura, per chiedere al governo italiano di "intervenire con la massima urgenza per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran". (La Repubblica)
Da qui la promessa che gli Stati Uniti utilizzeranno tutti i mezzi possibili per fare estradare Sala in Italia. (Virgilio Notizie)
La giornalista si trova ora nel carcere di Evin. Davanti alla Prefettura di Torino, alcune decine di cittadini hanno partecipato al sit-in organizzato per chiedere al regime iraniano la liberazione immediata di Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024. (La Repubblica)
Gli Stati Uniti chiedono all'Iran il "rilascio immediato e incondizionato" di tutti i detenuti senza giusta causa, inclusa Cecilia Sala. La dichiarazione arriva direttamente da un portavoce del Dipartimento di Stato statunitense rilasciata al quotidiano La Repubblica. (Today.it)
Il governo è al lavoro per riportare a casa Cecilia Sala, la giornalista arrestata il 19 dicembre in Iran e ancora nel carcere di Evin a Teheran. Si attende che siano formalizzate le accuse a suo carico, mentre le trattative proseguono senza sosta. (Il Nord Est)
A Teheran il silenzio sul caso di Cecilia Sala è totale. La notizia del suo arresto del 19 dicembre e della sua reclusione in isolamento nella prigione di Evin non è stata diffusa da nessun canale ufficiale, né è apparsa tra i lanci dell’agenzia Mizan, che normalmente funge da portavoce del sistema giudiziario iraniano. (il manifesto)