L’ex ambasciatore Stefanini: “Teheran libererà Cecilia solo in cambio di qualcosa”

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– Una professionista scrupolosa, dal comportamento ineccepibile, che si è trovata a fare il suo lavoro in un’autocrazia dove si gioca con le carte truccate. E dove un arresto come quello di Cecilia Sala, di cui, dopo otto giorni non sono ancora state depositate le motivazioni, si sta trasformando in un pretesto da parte di Teheran per ottenere la liberazione di personaggi grati al regime. Stefano Stefanini, ex ambasciatore e consigliere scientifico dell’Ispi, delinea e sottolinea che, in questo momento, la calma e la discrezione sono fondamentali per riportare Cecilia Sala a casa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

" Salvare due persone, giocandosi la propria affidabilità, significa metterne in pericolo molte in più ". Con queste parole, nel 2013, Cecilia Sala criticava l'impegno dell'allora esecutivo italiano per riportare a casa i due marò imprigionati in una cella indiana. (il Giornale)

L'iniziativa è stata promossa da Associazione Marco Pannella, Associazione Adelaide Aglietta, Europa Radicale, Italia Liberale e Popolare, +Europa Torino, studenti ed esponenti della campagna Donna Vita Libertà, Associazione Liberi Russi. (La Repubblica)

Il governo è al lavoro per riportare a casa Cecilia Sala, la giornalista arrestata il 19 dicembre in Iran e ancora nel carcere di Evin a Teheran. Si attende che siano formalizzate le accuse a suo carico, mentre le trattative proseguono senza sosta. (Il Nord Est)

Tajani: «Si lavora per liberare Cecilia Sala». Ipotesi ritorsione di Teheran

La notizia del suo arresto del 19 dicembre e della sua reclusione in isolamento nella prigione di Evin non è stata diffusa da nessun canale ufficiale, né è apparsa tra i lanci dell’agenzia Mizan, che normalmente funge da portavoce del sistema giudiziario iraniano. (il manifesto)

Gli Stati Uniti chiedono all'Iran il "rilascio immediato e incondizionato" di tutti i detenuti senza giusta causa, inclusa Cecilia Sala. La dichiarazione arriva direttamente da un portavoce del Dipartimento di Stato statunitense rilasciata al quotidiano La Repubblica. (Today.it)

Prende corpo l’ipotesi della ritorsione. Dietro l’arresto a Teheran della giornalista Cecilia Sala potrebbe esserci l’identico provvedimento scattato tre giorni prima a Malpensa nei confronti di un iraniano. (Avvenire)