Germania: anche Senato federale approva riforma costituzionale

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
tvsvizzera.it  ESTERI

Germania: anche Senato federale approva riforma costituzionale Keystone-SDA Il Bundesrat, il Senato federale tedesco, ha approvato le modifiche costituzionali necessarie per sbloccare gli investimenti nella difesa, nelle infrastrutture e nei Länder. 1 minuto (Keystone-ATS) I voti a favore sono stati 53, quattro Länder si sono astenuti ed è stata raggiunta così la necessaria maggioranza dei due terzi. (tvsvizzera.it )

Se ne è parlato anche su altre testate

Non ci sono più ostacoli. Ancora prima di insediarsi, il nuovo governo del cancelliere in pectore Friedrich Merz ottiene la sua prima, storica, vittoria: dopo il Bundestag, anche il Bundesrat, il Senato federale che rappresenta i 16 Länder, ha dato il via libera alla riforma costituzionale del freno al debito, al pacchetto multimiliardario di investimenti su infrastrutture e clima e all’innalzamento delle spese per la difesa. (FIRSTonline)

Ora il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier può promulgare la legge. . (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Storico voto al Parlamento tedesco: la Germania cambia il «freno del debito» e, con una riforma costituzionale che mette in soffitta decenni di politica dell’austerità, vota un piano di stimolo e di rilancio dell’economia di oltre mille miliardi. (Corriere della Sera)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 mar - Via libera anche del Bundesrat al maxi pacchetto di investimenti tedeschi per infrastrutture e difesa per il quale era necessaria la modifica del freno sul debito pubblico. (Il Sole 24 ORE)

Nei lavori della riunione del Consiglio europeo non è immaginabile che le recenti decisioni del Bundestag tedesco non abbiano alcun riflesso: tutt'altro. (ilmessaggero.it)

Sono stati 53 i voti a favore, quattro Laender si sono astenuti ed è stata raggiunta così la necessaria maggioranza dei due terzi. Ora il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier può promulgare la legge. (Corriere del Ticino)