Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso
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A cura di Nico Falco 2 Il proiettile rinvenuto sul luogo del ferimento Una Beretta calibro 9×21, arrivata da chissà dove e finita chissà come tra le mani di Renato Caiafa, che ha sparato e ha centrato alla fronte Arcangelo Correra, uccidendolo. E un proiettile a terra che potrebbe non essere legato alla vicenda: è di un calibro diverso. Sono i punti su cui stanno lavorando gli inquirenti per fare luce sulla morte del 18enne napoletano. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri giornali
Stando a quanto riportato dagli organi di stampa nazionali, agli agenti della Squadra mobile, il 19enne ha raccontato che stava maneggiando una pistola per gioco, che aveva trovato sulla ruota di una macchina parcheggiata e che non pensava fosse vera, quando è partito accidentalmente il proiettile che ha colpito il 18enne alla testa. (Frosinone News)
Anna Elia è la mamma di Renato Caiafa, il ragazzo di 19 anni in cella nel corso delle indagini per l'omicidio di Arcangelo Correra, suo cugino, morto nella mattina di sabato 9 novembre, ucciso da un colpo di pistola che lo ha centrato in piena fronte. (leggo.it)
Dopo le prime indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla Procura partenopea, il 19enne ha fornito la sua versione dei fatti, assistito dall'avvocato Annalisa Recano, ed ha fatto ritrovare l'arma, una Beretta calibro 9x21. (ROMA on line)
Nella piazzetta, nel punto in cui è morto Arcangelo, è stato eretto una sorta di altarino, c'è chi porta dei fiori, chi prega. (La Repubblica)
All'improvviso è partito un colpo e ho capito quello che era successo quando ho visto Arcangelo a terra. Non volevo, non volevo». (leggo.it)
Baffetti e capelli curati e pettinati all’indietro, alla Geolier, perché quella sì, è un’icona di tendenza. Un ragazzo come tanti. (Corriere della Sera)