Una paziente dei Procopio: “Operata senza guanti, il sangue pulito con stracci. Ho temuto di morire”

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la Repubblica INTERNO

Roma – «Mi hanno operata in una stanza come quelle per il filler, con strumenti essenziali, a mani nude e in nero. Sono stata malissimo, ho temuto di morire». O.S. è una ragazza giovanissima finita sotto i ferri degli stessi medici di Margaret Spada, nello stesso studio medico dell’Eur e per lo stesso intervento. A Repubblica ha raccontato l’operazione e mostrato foto e chat che testimoniano le s… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Pochi istanti dopo la serie di micro-iniezioni che le erano state praticate sulla punta del naso e intorno alle narici pare che la ragazza abbia cominciato prima a tremare e poi ad aver difficoltà a respirare. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Dalla relazione della Asl la 22enne, morta durante una rinoplastica, non sarebbe stata sottoposta a una "corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare". Ordine dei medici di Roma: "Aperto un fascicolo, faremo la nostra parte" (Adnkronos)

Gli investigatori, su delega della procura di Roma, acquisiranno nelle prossime ore i tabulati telefonici dei due medici, Marco e Marco Antonio Procopio, indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di Margaret Spada, la 22enne morta dopo essersi sottoposta lo scorso 4 novembre a un intervento di rinoplastica parziale in uno studio medico di viale Cesare Pavese. (ilmessaggero.it)

Funerali di Margaret, il preside del liceo: «Non riusciamo a parlare ai giovani con i nuovi mezzi di comunicazione»

. Lo ha detto all'ANSA Antonio Magi presidente dell'ordine dei Medici di Roma. (Tuttosport)

Gli investigatori ipotizzano che i due medici indagati per omicidio colposo, Marco e Marco Antonio Procopio, rispettivamente padre e figlio, abbiano fatto sparire eventuali prove relative all'intervento non autorizzato nell'ambulatorio di via Cesare Pavese all'Eur, dove si è consumata la tragedia. (il Giornale)

La scuola reagisce male perché sente il lutto per una ragazza che ha cresciuto per anni e che naturalmente ha lasciato molte tracce, molte emozioni nel cuore di tanti insegnanti che l’hanno conosciuta». (Giornale di Sicilia)