Fmi avverte: dazi e interruzioni nelle catene del valore frenano la crescita globale

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ECONOMIA

In un contesto economico sempre più interdipendente, il Fondo monetario internazionale lancia un monito chiaro: l’aumento delle barriere commerciali e le frizioni nei flussi finanziari rischiano di generare squilibri profondi, con ripercussioni negative su produttività e competitività. Le stime di crescita, già riviste al ribasso per gran parte delle economie avanzate, riflettono un rallentamento che potrebbe aggravarsi se le tensioni protezionistiche dovessero intensificarsi.

Secondo l’ultimo World Economic Outlook, presentato durante gli incontri di primavera a Washington, l’impatto dei dazi – come quelli imposti dall’amministrazione Trump – si tradurrebbe in un «grande choc negativo» per il Pil mondiale. Sebbene una recessione globale non rientri ancora tra gli scenari previsti, il Fondo sottolinea come l’inasprimento delle tariffe commerciali minacci di comprimere ulteriormente l’innovazione e l’efficienza, con ricadute inevitabili sui prezzi e sui costi di produzione.

L’Italia, in particolare, vedrebbe la propria crescita ridotta allo 0,4%, un dato significativamente inferiore alle attese precedenti. Ma il fenomeno non è isolato: Stati Uniti, Unione Europea e Cina registrano a loro volta un deterioramento delle prospettive, in un quadro in cui la ridotta concorrenza internazionale finisce per penalizzare soprattutto i settori più dinamici.

Tra le preoccupazioni evidenziate dall’Fmi c’è anche la necessità di preservare l’autonomia delle banche centrali, spesso al centro di pressioni politiche. La Federal Reserve, bersaglio di critiche ricorrenti da parte della Casa Bianca, viene indicata come un baluardo da difendere per evitare ulteriori destabilizzazioni. Se da un lato le politiche monetarie restano uno strumento cruciale per mitigare gli effetti dello slowdown, dall’altro è la cooperazione internazionale a mancare, in un momento in cui le divisioni commerciali rischiano di acuire le disuguaglianze tra aree economiche.